Spagna, l'Infanta Cristina davanti ai giudici per frode fiscale

Spagna, l'Infanta Cristina davanti ai giudici per frode fiscale
L'infanta Cristina, figlia del re di Spagna, giunta nel tribunale di Palma di Maiorca (Baleari) per rispondere al giudice che la indaga per frode fiscale nell'ambito di uno scandalo che investe la corte e scuote la monarchia iberica. Nell'interrogatorio, la principessa, 48 anni, deve cercare di chiarire i sospetti legati a sue presunte complicità nelle attività del marito, l'ex campione di pallamano Inaki Urdangarin, accusato di malversazioni per diversi milioni di euro.



«Buon giorno. Va bene». Tranquilla e sorridente, l'Infanta Cristina ha così affrontato i numerosissimi giornalisti accalcati vicino all'ingresso del palazzo di giustizia, dove è arrivata con qualche minuto di anticipo per essere interrogata dal giudice Josè Castro e dal procuratore Pedro Horrach nell'inchiesta per riciclaggio di denaro e frode fiscale. La secondogenita del Re è arrivata a bordo di un'utilitaria scura direttamente nel cortile del palazzo di giustizia, accompagnata dal suo legale, Miguel Roca. Camicia bianca, giacca nera e pantaloni grigi, si è diretta spedita verso l'ingresso ed ha sorriso.



Dalla democrazia, al gossip agli scandali giudiziari. La corona di Spagna è sempre più travolta dalla crisi, dopo i lussuosi safari del re mentre il Paese è in crisi finanziaria, ai guai giudiziari che hanno travolto l'infanta Cristina.



Per gli spagnoli la data del 23 febbraio del 1981 - quando cioè Juan Carlos sventò il colpo di stato, organizzato da elementi della Guardia Civil e dell'esercito, transitando così la Spagna verso la democrazia - sembra appartenere ad un'altra epoca, al passato, ai libri di storia. I recenti scandali della corona hanno cambiato la prospettiva, suscitando indignazione e scalpore nella popolazione, sempre meno monarchica e sempre più repubblicana, mentre lo stesso re, 76 anni, sul trono da 38 anni, mostra oramai i segni della stanchezza e della fatica.



Il Paese ha sempre chiuso un occhio di fronte alle sue presunte fughe amorose, alle sue gaffe e al suo carattere esuberante. La Spagna ha sempre lasciato correre. Poi però quel filo che legava i sudditi alla casa reale ha iniziato a sfilacciarsi. Gli spagnoli non hanno perdonato al re il costoso safari in Botswana, con tanto di caccia all'elefante e le sue scuse - «Ho fatto un errore, non si ripeterà» - non hanno aiutato la monarchia, sempre più in crisi di consensi. E subito si sono diffuse le voci su una sua possibile abdicazione. Alla Zarzuela hanno iniziato a chiedersi se passare lo scettro al figlio Felipe, 46 anni, avrebbe potuto dare maggiore lustro alla corona. Ma le voci sono state prontamente smentite dallo stesso sovrano. Infine lo scandalo dell'Infanta. E non hanno aiutato il trono nemmeno i fischi - sebbene pochi e soffocati - indirizzati allo stesso erede al trono, quando Felipe a fine maggio del 2013 si recò al teatro Liceu di Barcellona per assistere a una rappresentazione. Un principe - secondo i gossip - in crisi coniugale e legato a una moglie con problemi di anoressia. E da Felipe si è passati alla regina Sofia - fischiata questa volta dai minatori - quando la moglie di Juan Carlos si presentò nelle Asturie per inaugurare un hotel di lusso. Un segnale sonoro rivolto ai Borbone, una casa reale per molti oramai sul viale del tramonto.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Febbraio 2014, 10:51
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