SANREMO 2013. CROZZA, FISCHI E APPLAUSI.
ASCOLTI BOOM: 14 MLN E 48% -FOTO/VIDEO

SANREMO 2013. CROZZA, FISCHI E APPLAUSI. ASCOLTI BOOM: 14 MLN E 48%
SANREMO - Oltre 14 milioni di spettatori (14 milioni 196 mila) pari al 47. 61% di share hanno seguito ieri la prima parte dell'esordio del festival di Fabio Fazio, che ha ospitato tra l'altro l'intervento di Maurizio Crozza. La seconda parte ha avuto 8 milioni 146 mila con il 53. 54%. La media ponderata è pari a 12 milioni 969 mila con il 48. 28%.

Cifre simili alla prima puntata del Festival 2012, condotto da Gianni Morandi e Rocco Papaleo, segnata dalla lunga performance di Adriano Celentano, che fu seguita nella prima parte da 14 milioni 378 mila telespettatori pari al 48. 51% e nella seconda da 8 milioni 451 mila spettatori con il 55. 24%. La media ponderata della serata era stata pari a 12 milioni 762 mila spettatori con il 49. 59%.



LA PUNTATA DI IERI Il «Va pensiero» di Verdi, «il brano simbolo dell'unità d'Italia», ha aperto il festival della par condicio. Maurizio Crozza, il protagonista più atteso della prima serata, ha dovuto faticare per portare a termine il suo intervento: in sala qualcuno (all'Ariston c'è una tradizione in questo senso) ha rumoreggiato, mettendo in difficoltà il comico che ha iniziato il suo intervento fiume, iniziato nei panni di un Berlusconi cantante. È dovuto intervenire Fazio per far tornare la calma. E Crozza ha rispettato le regole, imitando Bersani, Ingroia, Montezemolo, spegnendo le possibilità di polemiche: il pubblico alla fine lo ha salutato con un lungo applauso. Il tono complessivo della serata è stato pacato, divertito, con Luciana Littizzetto ben calata nel suo ruolo di conduttrice impertinente, sempre a un passo dalla svirgolata scorretta. Fabio Fazio si è ritagliato uno spazio più istituzionale, al servizio dello spettacolo con la sua consolidata capacità di diventare complice di chi condivide il palco con lui.



LE CANZONI La gara è stata aperta da Marco Mengoni. Stasera si sono esibiti Raphael Gualazzi, Daniele Silvestri, Simona Molinari con Peter Cincotti, Marta sui Tubi, Maria Nazionale, Chiara. Il meccanismo prevede che ogni cantante proponga due brani: quello che prosegue viene scelto attraverso il televoto e il giudizio della sala stampa. Complessivamente i cantanti hanno pagato un tributo all'emozione di un palcoscenico che ha messo in difficoltà anche gli interpreti più navigati. L'idea dei «proclamatori», ossia quelli chiamati a proclamare la canzone ammessa alla seconda fase, ha portato sul palco una serie di personaggi che vanno da Marco Alemanno, che ha ricordato Lucio Dalla, a Ilaria D'Amico, da Vincenzo Montella a Flavia Pennetta a Bendetta e Cristina Parodi, in quel mix umano e culturale che è una dei marchi di fabbrica della tv di Fazio. In questo mix di generi e personaggi va inserita anche la celebrazione di Toto Cutugno con il coro dell'Armata Rossa e un'edizione riveduta e corretta dell'italiano. Ai nostalgici del centralismo democratico sarà venuto un accesso di bile.



NIENTE BACIO GAY Oltre sul tanto temuto intervento di Maurizio Crozza, gli occhi erano puntati sull'intervento di Stefano e Federico, la coppia gay che stanno per sposarsi a New York e che, complice un cliccatissimo video su Youtube, sono diventati protagonisti della cronaca. Il loro intervento è stato messo in scaletta dopo le 23. 30, è stato mostrato il video di Youtube e la loro apparizione muta - hanno solo mostrato i cartelli che raccontano la loro storia d'amore - è stata ispirata al rispetto e alla tolleranza, con il chiaro obiettivo di evitare il facile scandalismo. Il filo conduttore della serata è stata comunque la sfida della Littizzetto al codice Sanremo: dunque ai tacchi vertiginosi, ai cambi d'abito, soprattutto alla fatidica scala. Per non parlare della carrozza-bianca in puro stile Cenerentola con cui ha raggiunto l'Ariston. Per la prima discesa della sua carriera all'Ariston è arrivato addirittura Felix Baungartner, l'uomo che si è lanciato da 40 mila metri e ha superato la velocità del suono. È andata così in scena la prima puntata di un'edizione che porta un soffio di novità sul piano dei contenuti musicali, che va in scena in condizioni non facili (la par condicio, la spending review) e che, come dimostra il monologo di Crozza e la presenza di Stefano e Federico, non ha rinunciato a pensare.



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CROZZA, DAI FISCHI AGLI APPLAUSI Un avvio tra le contestazioni, il gelo, poi gli applausi. 'Osservato specialè prima ancora del suo arrivo al festival di Sanremo, preceduto dall'altolà di Silvio Berlusconi che lo invitava a «stare lontano dal papa», Maurizio Crozza entra all'Ariston proprio nei panni del Cavaliere. «Ma che figata, non mi sono mai divertito così da quando Alfano ha detto che il Pdl faceva le primarie», esordisce. Ma dal pubblico qualcuno urla 'Vai a casa!', poi 'No politica a Sanremo!'. Lui si blocca. «La mia non è propaganda», prova a spiegare. «Fuori!», si sente gridare ancora. Urla, spiegherà poi in sala stampa Massimo Martelli, uno degli autori, «riferite a due persone del pubblico che all'entrata di Crozza hanno subito cominciato a gridare e che sono state accompagnate nel foyer dell'Ariston dagli inservienti della vigilanza». La tensione contrae il volto dell'attore, lo blocca, tanto che tocca a Fabio Fazio intervenire per tentare di placare gli animi e di convincerlo ad andare avanti. Crozza-Silvio B. si rivolge anche al dg Rai, seduto in platea: «Ora dico qualcosa che fa venire uno choc, per esempio che non bisogna pagare il canone Rai, Gubitosi dove sei? Beccati diecimila euro. Non sono i miei, sono i vostri». E poi: «Faccio Totò o taglio i fondi alla scuola pubblica? Per me è uguale. Sono vent'anni che lo faccio e voi continuare a votarmi. Io questo paese lo odio, altrimenti perchè avrei proposto il condono? Io questo paese voglio distruggerlo». Poi intona 'Formidablè, che per lui fa rima con 'condannablè, 'ricattablè, 'impuniblè, 'inevitable che non me ne andrò più«.



LO SHOW Poi Crozza si fa serio. »La verità è che siamo ingovernabili. Non saremo mai come gli Stati Uniti, rimarremo sempre come gli Stati disuniti d'Italia«. Per qualche secondo si muove a scatti come il suo Monti-robot, poi tocca alla parodia di Bersani: »Porco boia, ragassi, siam qui qui ad accordare gli spaghetti alla chitarra«, dice citando una delle sue tipiche metafore. Il segretario Pd »sembra uno di quei monaci zen seduto sulla riva del fiume, solo che è così sfigato che invece del nemico passa l'onda di piena che lo travolge«. E »così sfigato che se dovesse vincere le elezioni il 28 si dimette il papa e lui comunque è la seconda notizia«. Dopo l'unico riferimento, in tutto il monologo, all'addio del pontefice, per par condicio Crozza 'si Ingroià, trasformandosi nel leader di Rivoluzione Civile, che »sembra il fratello stanco di Speedy Gonzales«. Nel mirino finisce la lista Monti, »sostenuta da gente come Tronchetti Provera, Ilaria Borletti Buitoni, Luca Cordero di Montezemolo: questa non è la società civile, è l'alta società civile, è la società civile gold, l'elite dal doppio cognome: basterebbe mettere l'Imu sul secondo cognome e salveremmo il bilancio dello stato«. Per chiudere, la parodia di Montezemolo e il finale tra gli applausi. »Voglio ringraziare il pubblico dell'Ariston che ci ha aiutato a riconoscere due persone già note che hanno fatto di tutto per farsi notare anche stasera«, commenta Fazio. Un analogo incidente era accaduto un anno fa, con le contestazioni e Celentano. Claudia Mori puntò il dito contro il consigliere Rai Antonio Verro, allora in sala, che stasera sottolinea: »Stasera nessuno può accusarmi di essere stato io a organizzare la contestazione a Crozza, che a quanto ho visto in tv è stata spontanea. Questo è quello che succede quando dalla satira si passa all'insulto«. Immediate le prime polemiche. »Crozza, Fazio e i vertici Rai sono stati protagonisti di un clamoroso autogol. Farebbero bene a scusarsi e a riflettere sul grave errore che hanno commesso«, dice il portavoce del Pdl Capezzone e Elisabetta Alberti Casellati chiede: »Gubitosi fermi subito questo scempio o si dimetta«



LA DIRETTA DELLA SERATA:



La lezione di Chiara.  Alla fine l'absolute beginner ha dato una lezione a tutti. È stata proprio Chiara, la vincitrice di X Factor ad aver affrontato con pi— sicurezza la sua esibizione, senza cedere di un millimetro all'emozione che ha condizionato le performance dei suoi colleghi pi— esperti. Resta in gara Il futuro che sar…, con il testo di Francesco Bianconi. Brava.



Chiara prosegue con "Il futuro che sarà".  Chiara prosegue la gara dei Big di Sanremo 2013 con il brano 'Il futuro che sara«. Eliminata 'L'esperienza dell'amorè.



Grillini: «Finalmente si parla bene dei gay».  «Questa volta finalmente, a Sanremo si parla in positivo delle battaglie lgbt e per il matrimonio gay grazie a Fazio e alla Litizzetto a cui dobbiamo essere grati». È il commento di Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia, sulla coppia di gay che si sposerà a New York, intervenuta sul palco del festival. «A Sanremo - precisa Grillini - vanno in onda i matrimoni gay con i due ragazzi che si sposeranno a New York a san Valentino 'perch‚ le leggi di questo paese non ce lo lasciano farè proprio il giorno in cui il Parlamento francese approva a larga maggioranza la legge in prima battuta. A Sanremo avevo partecipato per contestare l'omofobia di Eminem e di Povia. Questa volta finalmente si parla in positivo delle battaglie lgbt». «Molti - continua - diranno che il bacio gay non c'Š stato ma da mamma Rai forse era pretendere troppo. In ogni caso il messaggio c'Š stato forte e chiaro e posso dire, a differenza di Berlusconi, che quest'anno per la prima volta ho pagato volentieri il canone Rai»



Cutugno e i russi.  La vera sorpresa della prima serata del festival di Sanremo è Toto Cutugno che canta «L'italiano» con il coro dell'Armata Rossa in divisa che fa «lalalalala»: è stata una gag da «Il meglio di Saturday Night Live».



Maria Nazionale sul palco.  Maria Nazionale prosegue la gara dei Big di Sanremo con la canzone 'È colpa mià, scritta dagli Avion Travel. Eliminata 'Quando non parlò, scritta da Enzo Gragnaniello.



«Vai a casa» non era diretto a Crozza.  «Quello che non si è capito dai teleschermi è che la gran parte del trambusto che si è sentito e l'invito ripetuto ad andare 'a casa, a casà non era rivolto a Maurizio Crozza ma ai due contestatori seduti vicini in platea che hanno cominciato a urlare 'no politica a sanremò ma anche insulti tipo 'pirlà». Ad affermarlo è l'autore di Sanremo, Massimo Martelli per chiarire quanto accaduto durante l'intervento di Maurizio Crozza.



La coppia gay. Sul palco arrivano gli attesissimStefano e Federico, la coppia gay che sta per sposarsi a New York e che, complice un cliccatissimo video su Youtube, sono diventati protagonisti della cronaca. Il loro intervento è stato messo in scaletta dopo le 23. 30, è stato mostrato il video di Youtube e la loro apparizione muta - hanno solo mostrato i cartelli che raccontano la loro storia d'amore - è stata ispirata al rispetto e alla tolleranza, con il chiaro obiettivo di evitare il facile scandalismo.



Cantano Marta sui Tubi. Marta su tubi - Sono la presenza indie del festival, la scelta più alternativa di un cast che punta all'attualità. Il brano che resta in gara è Vorrei.



Capezzone: «Crozza autogol della Rai».   «Crozza, Fazio e i vertici Rai sono stati protagonisti di un clamoroso autogol. Farebbero bene a scusarsi e a riflettere sul grave errore che hanno commesso. E soprattutto farebbero bene a rispettare tutti gli italiani che pagano il canone e non vogliono comizi faziosi e di parte». Lo afferma, in una nota, Daniele Capezzone, portavoce nazionale Pdl riferendosi alla presenza del comico Maurizio Crozza a Sanremo.



Verro: «Non potranno dire che sono stato io».  «Stasera nessuno può accusarmi di essere stato io a organizzare la contestazione a Crozza, che a quanto ho visto in tv è stata spontanea. Questo è quello che succede quando dalla satira si passa all'insulto». È il commento alla performance del'attore che arriva dal consigliere Rai Antonio Verro raggiunto dall'ANSA, che non si trova a Sanremo e che l'anno scorso, presente all'Ariston, fu accusato da Claudia Mori, moglie di Adriano Celentano, di aver organizzato le contestazioni contro il Molleggiato, superospite del festival di Gianni Morandi.



Fazio: «Contestarori sono due e ben noti».  «Ringrazio tutto il pubblico dell'Ariston, che ci ha aiutato a superare un momento difficile e ci ha aiutato a riconoscere due persone peraltro ben note che hanno colto l'occasione per farsi riconoscere anche questa volta». Così Fabio fazio si èrivolto alla platea del Teatro Ariston sul finale dell'intervento di Maurizio Crozza conclusosi tra gli applausi. In effetti analogo 'incidentè (seppure con una costestazione meno rumorosa e meno prolungata) accadde anche l'anno scorso con Celentano. E Claudia Mori, che era in platea, sostenne che la contestazione era stata sobillata da due-tre persone.



Crozza finisce tra gli applausi.  Finisce tra gli applausi scroscianti del pubblico la performance di Maurizio Crozza a Sanremo. «Voglio ringraziare il pubblico dell'Ariston che ci ha aiutato a riconoscere due persone già note che hanno fatto di tutto per farsi notare anche stasera», ha commentato Fabio Fazio.



Imitazione anche per Montezemolo.  Maurizio Crozza dà ora il volto a un'altra delle sue parodie più riuscite, Luca Cordero di Montezemolo. L'incipit è sulla Lista Monti, «sostenuta da gente come Tronchetti Provera, Ilaria Borletti Buitoni, Luca Cordero di Montezemolo: questa non è la società civile, è l'alta società civile, è la società civile gold, sono l'elite dal doppio cognome: basterebbe mettere l'Imu sul secondo cognome e salveremmo il bilancio dello stato». Poi tocca a Montezemolo, «che è presidente della Ferrari, vicepresidente di Unicredit, è nel cda della Fiat, di Poltrona Frau, di Tod's, della Stampa, è come l' acqua minerale nelle riunioni». Fa parte di un'elite «che si vede a Cortina incontra, Capri annuisce, Saint Moritz fa spallucce».



Crozza s'ingroia.  Dopo Berlusconi e Bersani, Maurizio Crozza 'si ingroià, trasformandosi nel leader di Rivoluzione Civile, che «sembra il fratello stanco di Speedy Gonzales». «Ingroia - dice l'attore - vuole fare la rivoluzione: falla, ma ti sei fatto fotografare su Chi. Ti immagini Che Guevara su Max, in un servizio su come farsi gli addominali nella giungla tropicale? È pigro, sembra che non prenda un caffè dai tempi di Pertini».



Crozza anche in versione Bersani.  Nel monologo di Maurizio Crozza tocca al segretario del Pd Pier Luigi Bersani. «Porco boia, ragassi, siam qui qui ad accordare gli spaghetti alla chitarra», dice citando una delle sue tipiche metafore. «Berlusconi dice toglie l'Imu e Bersani - incalza il comico - cosa dice? Non è che puoi fermar l'acqua con lem mani. Sembra uno di quei monaci zen seduto sulla riva del fiume, solo che è così sfigato che invece del nemico passa l'onda di piena che lo travolge». E poi canta sulle note di It's wonderful di Paolo Conte.



Il monologo.  L'intervento di Crozza era iniziato con Fazio che annunciava il cantante Silvio B che avrebbe eseguito 'Formidablè di Aznavour. «Non mi sono mai divertito tanto da quando Alfano ha detto che il Pdl faceva le primarie». «Sono formidabile o no? Dico qualcosa che vi dà uno choc? Dico che non bisogna pagare il canone? Gubitosi -rivolto al dg Rai seduto in platea- tieni!», dice tirando delle mazzette di finti euro. «Ma quanto mi amate? Io invece questo Paese lo odio, altrimenti perchè avrei proposto il condono? Scherzavo», dice l'attore mentre dalla sala partono un paio di «vai a casa». Poi «formidable» diventa «condannable», «imputable», «culona intrombable». Poi la contestazione che interrompe l'imitazione di Bersani. Ma dopo una divagazione sulla natura degli italiani, Crozza riesce a tornare a bomba e riparte col Leader del Pd che canta 'Vieni via con mè di Paolo Conte che diventa 'Metaforè. «Tutti stanno a dire che mi stanno a rimontà ma ho già vinto le primarie contro Renzi mica posso vincere tutto». «Vendola non sa cosa vuole, Monti non sa cosa vuole, io sono vent'anni che guardo il menu. Monti o Vendola questo è il problema. La tav o i matrimoni gay? Gliel'ho detto a Vendola: completiamo la Tav e in due ore ti vai a sposare in Francia»«. »Prima avevamo Fassino ora abbiamo Fassina : noi i dirigenti li scegliamo con Ruzzle. . . Dico un'ultima cosa sul Pd e vado via: non è che se sulla tavoletta del cesso ci attacchi una mela diventa un MacBook«. Poi una battuta con l'atteso riferimento al Papa: »Sai qual'è la sfiga di Bersani? Che se anche vince le elezioni, il 28 si dimette il Papa e lui è sempre la seconda notizia«.



Arrivano gli applausi.  Dopo aver esitato per le contestazioni, Maurizio Crozza parte con il monologo e arrivano i primi applausi della sala. «Cosa hanno in comune Sanremo e le elezioni? Chiunque vinca non vende una mazza. Tra due settimane andremo a votare con quadro politico totalmente privo di logica. Chiunque governerà lo farà alleandosi con qualcuno che lo ha appena mandato a cagare. Credetemi, siamo ingovernabili».



Interviene Fazio.  La carrellata di Maurizio Crozza prevedeva Berlusconi, Bersani, Ingroia e il Monti-robot. Ma finita l'imitazione di Berlusconi, non appena il comico attacca con il leader del Pd, una parte della platea insorge al grido: «No politica a Sanremo». Il comico non riesce ad andare avanti e tocca a Fazio intervenire per dire: «La satira non è propaganda . Finite di ascoltare tutto l'intervento e poi giudicate». Con enorme difficoltà l'attore riinizia ma visibilmente provato, con la salivazione azzerata. Tanto che Fazio deve entrare sul palco una seconda volta a dargli conforto.



Crozza: «Io non faccio propaganda».  «La mia non è propaganda, dai non fate cosi», Maurizio Crozza tenta inutilmente di placare il pubblico dell'Ariston, che anche Fabio Fazio prova a calmare. Ma si sente ancora urlare «fuori!».



Crozza contestato. Inattesa polemica per Crozza che viene insultato e contestato dal pubblico: «Vai via pirla. Niente politica a Sanremo. Fuori, fuori».



Fabio Fazio annuncia Crozza. Maurizio Crozza, l'ospite più atteso della prima serata del festival di Sanremo, entra nei panni di Berlusconi e canta 'Formidablè, «scritta da Bonaiuti, Verdini, Cosentino e Aznavour» come annuncia Fabio Fazio. «Ma che figata», ripete. «Qua mi trovo da Dio, volete 5. 000 euro, tranquilli, sono i vostri. Non mi sono mai divertito tanto da quando Alfano ha detto che il Pdl faceva le primarie».



Molinari e Cinotti avanti con 'La felicità'.  Sinoma Molinari e Peter Cincotti proseguono la gara tra i Big di Sanremo con 'La felicita». Bocciato il brano 'Dr. Jekyll e Mr. Hydè, scritto da Lelio Luttazzi.



Passa proprio 'A bocca chiusa'.   «A bocca chiusa», il brano di Daniele Silvestri che prosegue nella gara, è un intenso mix tra una canzone popolare («fatece largo» è l'inizio) e una ballata rock. Silvestri l'ha cantata al pianoforte con alle spalle un interprete del linguaggio dei sordomuti.



Daniele Silvestri, brano sullo sciopero tradotto per non udenti.   Il linguaggio dei segni fa il suo esordio sul palco del Teatro Ariston di Sanremo con Daniele Silvestri, che si fa affiancare sul palco dall'insegnante di linguaggio per sordomuti più famoso d'Italia, Renato Vicini, nell'esecuzione del brano dedicato al diritto di sciopero 'A bocca chiusa'.



Tweet di Elisa.  «Evvai Raphael. . . . anche a me piace la seconda ; )))». Così Elisa loda la performance del collega Raphael Gualazzi con tweet postato subito dopo il verdetto sui due brani.



Baumgartner sul palco. La Littizzetto non riesce a scendere le scale, allora Fazio chiama il suo amico Felix Baumgartner, l'uomo lanciatosi dalla stratosfera, a 40mila metri dal suolo. Poi magicamente compare la scala e la Littizzetto si fa accompagnare da Felix. Sul finale Baumgartner zittisce la Littizzetto, che lo riempie di domande: «La cosa più bella a 40mila metri è che non c'è una donna che parla».



Gualazi avanti con 'Sai'.  L'emozione ha bloccato Raphael Gualazzi e ha impiegato una canzone e la prima strofa della seconda a carburare sul palco dell'Ariston. È uno dei talenti più limpidi della nuova generazione e «Sai (Ci basta un sogno)» è un brano destinato a rimanere nel tempo. Un giudizio condiviso dal televoto e dalla sala stampa. Doverosa però una citazione per Fabrizio Bosso, solista ospite del primo brano («Senza ritegno»).



Arriva Ilaria D'Amico. A comunicare la canzone scelta per Gualazzi. La giornalista di Sky scherza un pò sul palco con Fazio, svelando anche quale dei due fosse il suo brano preferito.  



Apre Mengoni.  La prima canzone eliminata di Sanremo 2013 è 'Bellissimò scritta da Gianna Nannini per Marco Mengoni. Mengoni che ha aperto la gara dei Big, va avanti con l'altro brano, 'L'essenzialè, scritta dallo stesso Mengoni con Roberto Casalino. Il 'presenter' di Mengoni, che proclama il brano vincitore, è Marco Alemanno, compagno di vita di Lucio Dalla. È l'occasione per ricordare il cantautore bolognese scomparso un anno fa e apparso l'ultima volta in tv proprio a Sanremo 2012. E sul maxischermo dietro al palco appare la foto di Dalla, accolta da un grande applauso della platea dell'Ariston.



Ricordo per Lucio Dalla. Con l'arrivo di Marco Alemanno il festival di Sanremo ha ricordato Lucio Dalla. Alemanno, presentato come «il compagno degli ultimi nove anni nella carriera e nella vita privata di Lucio Dalla», è arrivato all'Ariston per annunciare quale delle due canzoni di Marco Mengoni passa il turno.



Novità. Quest'anno il festival di Sanremo ci sarà una novità nella gara canora. Ogni cantante parteciperà con due brani e sarà il pubblico da casa a scegliere quale delle due canzoni possa procedere nella competizione.



Lettera della Littizzetto. Luciana Littizzetto arriva all'Ariston in carrozza, trainata da una doppia fila di cavalli. «Come cocchiere ho un esodato della Fornero» ha detto la Littizzetto che, una volta entrata in teatro, salendo sul palco ha detto: «faccio come Monti, salgo sul palco non scendo». «Non si può dire niente, mi raccomando», ha ricordato Fazio, «faccio l'elenco dei politici pirla così facciamo il festival più corto della storia» è stata la risposta. La Littizzetto ha letto una lettera a Sanremo in cui ha scherzato sul tema della par condicio. «Dopo quello che è successo, con le elezioni, le dimissioni in Vaticano, qui manca solo che piovono rane e sbarcano gli alieni ad Arma di Taggia e stiamo a posto» ha detto concludendo la lettura con la parola «culo». Poi ha smontato lo strascico del suo abito.



Inizio con 'Va Pensiero' .  Viva Verdi«. Fabio Fazio ha aperto il festival di Sanremo nel nome dell' »artista italiano più popolare«, con il »Va Pensiero«, l'aria del Nabucco, definita »il simbolo dell'unità d'Italia«. Mauro Pagani dirigeva l'orchestra, con il coro dell'Arena di Verona. Un'apertura dunque nel segno della contaminazione tra classica e canzone. Nell'introduzione Fazio aveva parlato del concetto di »popolare« che, come ha ricordato, vuol dire per tutti.



Gli abiti.  
Due gli abiti che la conduttrice cambierà nel corso della serata: uno corto, nero, decorato con incrostazioni in jais e piume gonna a palloncino, l'altro in raso, lungo, in crepe di seta, senza maniche con top impreziosito da cristalli e piume, gonna a ruota palloncino. Aquilano e Rimondi firmeranno anche gli abiti che Luciana Littizzetto indosserà nella serata finale della gara canora, sabato 23 febbraio. "Si tratta di creazioni inedite, appositamente disegnate per la conduttrice, pensate per esaltarne la personalità ironica ed intelligente"precisano i due stilisti. "Luciana Littizzetto è l'ambasciatrice ideale per trasmettere l'essenza del made in Italy: innovazione ed eleganza nella tradizione, tuttavia contemporaneità. Gli abiti da noi realizzati per la conduttrice sono espressione di artigianalità". La collaborazione fanno sapere dalla maison "s' iscrive in un progetto corale che vede coinvolti alcuni tra i nomi più rappresentativi della nuova generazione di stilisti del Made in Italy".
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Febbraio 2013, 10:15
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