SANREMO 2013, ASCOLTI SFIORANO 11,5 MLN.
MENGONI PRIMO IN CLASSIFICA -FOTO/VIDEO

SANREMO 2013, ASCOLTI SFIORANO 11,5 MLN. MENGONI PRIMO IN CLASSIFICA
SANREMO - Sono Stati 11 milioni 497 mila, pari al 42. 08%, i telespettatori che hanno seguito ieri la prima parte della terza serata del festival di Sanremo. Per la seconda parte, platea di 6 milioni 354 mila con il 46. 91%. La media ponderata è pari a 10 milioni 709 mila con il 42. 48%.

La terza serata del festival di Fabio Fazio migliora in valori assoluti il risultato del 2012, quando l'edizione targata Morandi ottenne 10 milioni 540 mila spettatori, pari al 47. 76% (durando però un'ora in più). La prima parte della terza serata fu seguita da 12 milioni 770 mila spettatori con il 45. 63%, la seconda da 6 milioni 533 mila con il 57. 16%. In media il festival tiene rispetto alla seconda serata (che aveva raccolto il 42. 89%, ma con un ascolto superiore di circa 600 mila spettatori, pari a 11 milioni 330 mila spettatori).



LA SERATA DI IERI San Valentino al festival comincia sulle note di "Vattene amore". A intonare il brano passato alla storia si Sanremo sono i "trottolini amorosi" Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Nella terza serata, che ha visto esibirsi tutti i 14 big in gara, si è anche formata la selezione del cast dei giovani che arrivano alla finale di domani: Antonio Maggio, Ilaria Porceddu (promossi stasera, entrambi da X Factor), Renzo Rubino e i Blastema.



LITTIZZETTO MATTATRICE, FAZIO SHOWMAN Già da questo inizio si può ricavare la cifra di questa edizione in cui, trascinato da una Littizzetto sempre più mattatrice, Fazio si sta concedendo delle piacevoli sortite da showman, con imitazioni (stasera un breve Mike) e qualche divertita scorribanda vocale: addirittura nel finale insieme ad Albano, ospite dello spazio dedicato al premio alla carriera. Ma questo è anche un festival che fa pensare e che propone idee, in un mix di humour e riflessione.



IL MONOLOGO CONTRO IL FEMMINICIDIO San Valentino è dunque lo spunto per Trottolino amoroso ma anche per un monologo di Luciana Littizzetto. Un pezzo di bravura con un emozionante cambio di registro: prima l'ironia sul tema «ti amo nonostante» riassumibile con questa frase: «vi amiamo quando date il peggio perché ti amo è un apostrofo tra le parole è irrecuperabile ma quasi quasi me lo tengo». Poi l'affondo: «ogni due tre giorni un uomo uccide una donna perché la considera sua proprietà, l'amore con la violenza non c'entra un tubo, un uomo che ci mena è uno stronzo. Non abbiamo sette vite come i gatti, ne abbiamo una sola: non buttiamola». Il miglior prologo a un flashmob con 100 ragazze sul palco per sostenere Break the Chain, la campagna contro il femminicidio. Quest'anno, solo in Italia, 127 donne sono state morte vittime della violenza. L'orchestra, doverosamente, sventolava i fazzoletti rossi simbolo della campagna.



BAGGIO TORNA IN TV
In una delle sue rare apparizioni televisive, Roberto Baggio ha letto una lettera aperta ai giovani proponendo il sillabario delle parole essenziali, passione, gioia, coraggio, successo, sacrificio. «Abbracciate i vostri sogni, gli eroi quotidiani sono quelli che danno il massimo tutti i giorni» l'appello, preceduto da un video messaggio della leader birmana Aung San Suu Kyi.



LA GARA DEI BIG Stasera la gara ha assunto contorni più classicamente sanremesi: i 14 Campioni hanno riproposto i brani che nelle prime due serate sono stati ammessi alla fase finale e sono stati sottoposti al televoto e nel finale c'è stata anche la classifica provvisoria di baudiana memoria: Marco Mengoni, Modà, Annalisa, Chiara, Raphael Gualazzi, Simona Molinari e Peter Cincotti, Maria Nazionale, Elio e le Storie Tese, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Simone Cristicchi, Malika Ayane, Marta sui Tubi, Almamegretta.



GLI OSPITI Il menu musicale prevedeva anche Anthony Hegarty, che il mondo della musica conosce come Anthony and the Johnson, una delle personalità più sofisticate e originali della scena rock internazionale. «You are my Sister», pianoforte voce e orchestra, è un viaggio al cuore dell'intensità che, dopo Asaf Avidan ieri, ha dato il segno ulteriore di un indirizzo musicale diverso dai super divi patinati o dalle nuove realtà in playback. La ventenne e molto premiata pianista Leonora Armellini, specialista di Chopin, ha invece rappresentato la musica colta e il desiderio di valorizzare i nuovi talenti italiani. Nel tracciare un ritratto di queste serate del festival non si può trascurare un aspetto, per dir così stilistico: la rottura con la tradizione delle presentazioni anodine, dei discorsi con tono robotico per «non influenzare il televoto» che, poi si sa (c'è persino la scritta in sovraimpressione), non è controllabile. Scherzare, come fa la Littizzetto, sul rito dei codici da assegnare ai cantanti e similia, è un invito all'ascolto del festival. Chiusura con Albano che si era tanto arrabbiato per non essere stato ammesso in gara e stasera è stato festeggiato con un premio alla carriera, sorrisi e persino una versione di Felicità con Fazio e Littizzetto vocalist e Laura Chiatti versione entertainer. In chiusura, ancora Trottolino amoroso e la battuta di Fazio: «Ma adesso, come faccio domenica a tornare su Rai3?».



LE FASI DELLA DIRETTA



Vattene amore. Fazio e la Littizzetto si riscoprono cantanti. Dopo un'inizio serata sulle note di "Vattene amore", replicano con la stessa canzone prima di dare l'arrivederci a domani.



La classifica provvisoria. Il voto della giuria popolare di stasera vale il 25% del totale. Al quattordicesimo posto gli Almamegretta, poi Marta Sui Tubi, Malika Ayane (la platea fischia), Simone Cristicchi (ancora fischi), Max Gazzè (il pubblico è in disaccordo). Nono posto per Daniele Silvestri, ottavo Elio e le storie tese, settima Maria Nazionale, Simona Molinari, Raphael Gualazzi, Chiara. Sul podio, al terzo posto Annalisa (applausi dal pubblico), secondi i Modà (pubblico in giubilo) e al primo posto Marco Mengoni.



I giovani. Il televoto ha decretato i finalisti tra i giovani: Antonio Maggio e Ilaria Porceddu, che raggiungono Renzo Rubino e i Blastema.



Al Bano e Laura Chiatti. Anche se non è in gara per questa volta, Al Bano Carrisi sale ugualmente sul palco dell'Ariston per ritirare il Premio Città di Sanremo. A consegnarlo è Laura Chiatti. Al Bano entra cantando uno dei suoi cavalli di battaglia: "Nostalgia canaglia". L'atletico artista si lancia anche in una performance sportiva: fa le flessioni sul palco proprio come all'inizio della carriera. Poi si esicisce nel suo cavallo di battaglia, "Felicità", accompagnato prima da Laura Chiatti e poi dalla Littizzetto.



Spazio ai giovani. Prima di dare spazio ai giovani di Sanremo, c'è un'altra giovanissima sul palco: è la pianista Leonora Armellini con un omaggio a Chopin. Il primo dei giovani in gara a esibirsi è Andrea Nardinocchi, con "Storia impossibile". Seguono Antonio Maggio con "Mi servirebbe sapere" e Paolo Simoni con "Le parole". L'ultima giovane della serata è finalmente una donna, Ilaria Porceddu con "In equilibrio". Sarà il televoto a decidere chi continua la gara.



Gli ultimi big. Dopo il momento dell'ospite e della riflessione, si torna ai big in gara. Tocca ai Modà con "Se si potesse non morire". Sul palco poi c'è Daniele Silvestri con "A bocca chiusa", canzone accompagnata da gesti per non udenti. Gli Almamegretta sono sul palco con Raiz e "Mamma non lo sa". Ultimo tra i big Raphael Gualazzi con "Sai (ci basta un sogno).



Antony & The Johnsons. Anthony and the Johnson con You Are My Sister ha portato il festival di Sanremo verso i suoni più raffinati e intensi della contemporaneità. Una versione, come nei suoi recenti concerti, per piano, orchestra e voce che lascia il segno. Poi anche Anthony Hegarty (il suo vero nome) ha letto un suo personale appello a favore dell'emancipazione femminile e del rispetto del pianeta.



Musica, terzo round. La canzone con cui si torna alla musica è "Sottocasa" di Max Gazzè, poi tocca a Annalisa con "Scintille". La terza è Maria Nazionale con "È colpa mia", poi Simone Cristicchi con "La prima volta (che sono morto)".  



Roberto Baggio, lettera ai giovani. Il primo ospite della serata è Roberto Baggio. Introdotto da un video e dal sonetto "In lode a Baggio", il grande campione arriva all'Ariston. Luciana Littizzetto lascia il palco agli uomini per "parlare di calcio". Si parla anche "dell'altra vita" dell'ex calciatore e al suo impegno umanitario che gli ha fatto ricevere il "Peace Summit Award". Baggio legge una lettera rivolta ai giovani: "Gioia e passione la chiave del successo".  Il Teatro Ariston tributa una standing ovation a Roberto Baggio e alla sua lettera ai giovani che parla di "passione", "gioia", "coraggio", "successo" ("se seguite gioia e passione allora si può parlare anche di successo") e di "sacrificio" ("che non è una brutta parola"). "Abbracciate i vostri sogni e seguiteli", esorta Baggio, dedicando la lettera ai giovani e ai suoi figli.



Ritorna la musica. Si ritorna alla musica dopo il momento di riflessione sull'amore e la violenza. A esibirsi Marta sui tubi con "Vorrei". La Littizzetto chiede una spiegazione per il loro nome originale, ma i ragazzi non si sbottonano. Segue Chiara, la bellissima voce di X Factor che canta "Il futuro che sarà".



L'amore di Luciana. Un monologo sull'amore e contro la violenza per San Valentino e per introdurre l'adesione del festival di Sanremo al One Billion Rising. Dopo aver tagliato un pezzettino di barba al maestro Beppe Vessicchio, Luciana Littizzetto parla d'amore citando i motivi più svariati per cui si ama una persona, con un elenco a tratti esilarante: «Vi amiamo anche quando bruciate l'arrosto. Il creatore non ha detto: 'E la suocera fece l'arrosto, fatelo sempre così in memoria di mè». «Perchè l'amore è un apostrofo rosa tra le parole è irrecuperabile ma quasi quasi me lo tengo», conclude prima di parlare dei diritti di chiunque si ami e delle coppie di fatto. Lady Sanremo poi introduce il tema della violenza domestica e del femminicidio. «Un uomo che ci mena non ci ama -dice fra l'altro- un uomo che ci picchia è uno stronzo, sempre. Abbiamo una vita sola non buttiamola via». È qui che la raggiungono sul palco una cinquatina di donne per il ballo di adesione dell'Ariston al flash mob globale del One Billion Rising. Alla fine del ballo, arriva Fazio che ricordo: «L'anno scorso sono state uccise da mariti, fidanzati e amanti 127 donne. È una vergogna». L'Ariston applaude fragorosamente.



Malika Ayane. L'eleganza che ha contraddistinto Malika Ayane nella serata di ieri non si è smentita neanche oggi: anche la Littizzetto ha apprezzato e fatto i suoi complimenti. L'esibizione con "E se poi".



La barba di Vessicchio. Taglio della barba per Beppe Vessicchio, il direttore d'orchestra più gettonato (e tra i più simpatici) del festival. Dopo aver diretto Elio e le storie tese, Vessicchio è stato invitato a sedersi su una sedia per esaudire un desiderio di Luciana Littizzetto: qualche pelo della barba del maestro che si è prestato al taglio in diretta.



Elio superstar. Vestiti bianchi, Elio con un paio di braccia posticce, garofano all'occhiello, parrucche e finte fronti più che spaziose. Ecco il look scelto da Elio e le Storie Tese per la seconda volta all'Ariston della "Canzone mononota", il brano evento del festival. Spettacolo puro.



I primi big. La prima esibizione della serata, dopo il duetto Littizzetto-Fazio, è quella di un'altra coppia: Simona Molinari in un lungo abito fucsia e Peter Cincotti cantano "La felicità". Poi è la volta di Marco Mengoni con "L'essenziale".


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Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Febbraio 2013, 10:35
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