Calci ai profughi, la reporter ungherese insiste:
"Denuncio quell'uomo, è una questione di onore"
La reporter ungherese, lo scorso 8 settembre, balzò agli onori (si fa per dire) delle cronache a causa di alcuni video che la riprendevano mentre sgambettava e prendeva a calci i rifugiati in fuga dalla Siria che cercavano di oltrepassare il confine a Roske. In quell'occasione, il primo video diffuso sul web mostra la donna che sgambetta Osama Abdul Mohsen, facendolo cadere mentre corre con il figlioletto Zain in braccio.
Non contenta, Petra Laszlo iniziò a prendere a calci altri rifugiati, tra cui una bambina. Per questo motivo la N1, l'emittente per cui lavorava, decise di licenziarla. All'epoca si giustificò sostenendo di essere spaventata da quel fuggi-fuggi generale, oggi vuole prendersi la sua vendetta da perfetta Crudelia Demon dell'Est europeo. «Sto pensando di denunciare quell'uomo perché sono stata licenziata per una sua testimonianza» - ha raccontato al quotidiano russo Izvestia - «Lui, in un primo momento, aveva accusato i poliziotti dello sgambetto, poi ha ritrattato». Inutile provare a spiegare alla reporter che a inchiodarla c'è un video, lei non ne vuole sapere: «Andremo fino in fondo a questa storia, mio marito ne fa una questione d'onore. Da quando è successo tutto questo, vengo minacciata e sto pensando di lasciare il mio paese».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Ottobre 2015, 09:10
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