Pennetta, con New York è proprio amore.
Per la tennista italiana è una seconda casa

Pennetta, con New York è proprio amore. Per la tennista italiana è una seconda casa

di Angelo Mancuso
NEW YORK Ormai New York è la sua seconda casa e ci si potrebbe scrivere un libro, come quello che Flavia Pennetta ha già ha pubblicato qualche anno fa (“Dritto al Cuore”). Forse troppo presto, perché poi di cose ne sono successe tante: belle (il trionfo del 2014 a Indian Wells e la storia d'amore con il “collega” Fabio Fognini) e brutte (ha rischiato di smettere per l'infortunio al polso destro del 2012). La brindisina a 33 anni e con 48 presenze negli Slam sulle spalle oggi gioca agli US Open il suo sesto quarto di finale nelle ultime 7 partecipazioni. Una sequenza che non può essere casuale: Pennetta-New York è un binomio perfetto. Lo Slam a stelle e strisce è quello in cui ha sempre ottenuto i risultati migliori. Albergo a Manhattan, un'ora buona di transportation per raggiungere Flushing Meadows e la sera non si scappa: cena a “La Piccola Cucina”, uno dei tanti ristoranti made in Italy della Grande Mela inaugurato nel 2008, proprio l'anno in cui la pugliese centrò per la prima volta i quarti. Poi si è ripetuta nel 2009, 2011, 2013 (si fermò in semifinale) e 2014. «Mi fanno tutti questa stessa domanda, ma in realtà non esiste una risposta – ha detto – mi piace giocare qui, ma non c'è niente di diverso o speciale rispetto alla routine degli altri tornei». È ' innegabile il feeling con New York. «Amo questa città per i suoi mille colori, per la sua vitalità. Appena arrivo mi sento sempre a mio agio, come succede ad esempio ad Acapulco, un altro torneo che adoro. New York per due settimane è perfetta, ma c'è troppo caos, troppo traffico. Preferisco le città più piccole, a dimensione d'uomo».

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Flavia ha un po' stentato nei primi turni, poi è stata perfetta negli ottavi contro l'australiana Samantha Stosur, che ha battuto con doppio 6-4. «La mia miglior partita dell'anno; al terzo turno contro la Cetkovska non avevo espresso un buon tennis. Avevo vinto soffrendo, lottando con quel che avevo. Ora dovrò ancora alzare il livello». L'avversaria di oggi è la Kvitova, n.4 del mondo e due volte campionessa a Wimbledon. Sarà molto complicato, anche se i precedenti con la 25enne ceca sono in parità (3-3). «Ho vinto le prime 3 sfide ma risalgono a 5 anni fa e contano poco».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Settembre 2015, 13:58