OLIMPIADI, MORANDI BRONZO NEGLI ANELLI.
"CHECHI? CI PIACE PRENDERCI IN GIRO..."

OLIMPIADI, MORANDI BRONZO NEGLI ANELLI. "CHECHI? CI PIACE PRENDERCI IN GIRO..."
LONDRA - Ha preso ad esempio la cocciutaggine di Benny, il mulo che ha nella sua fattoria di Velasca, in Brianza, per arrivare a conquistare la medaglia di bronzo a un' Olimpiade. Perchè quella di Matteo Morandi è la storia di una vita da mediano, di un ginnasta per anni cresciuto all'ombra ingombrante di Yuri Chechi. Troppo pesante e ingombrante l'eredita del 'Signore degli anellì. Ma lui lì è uno testardo, proprio come il suo mulo, e pur di migliorarsi si allena sei ore al giorno. Il ragazzo di Vimercate fa il sergente dell'Aeronautica, adesso sogna di guidare un caccia («ora non me lo possono negare»).

Terzo ai mondiali di Debrecen nel 2002, quinto ad Atene 2004 quando Chechi chiuse la carriera col bronzo, terzo ai mondiali del 2005 e poi ancora campione europeo e bronzo ai mondiali nello stesso anno di grazia, il 2010. Ma mai la vetrina che conta. Inevitabile il raffronto con chi prima di lui ha fatto la storia degli anelli: «Con Yuri non ci siamo sentiti in questi giorni - risponde a fine gara -. No, non mi ha dato consigli, prima glieli chiedevo e non me li dava. Ora gli dirò che non mi servono più. . », e giù una risata. Perchè ora che anche lui ha scritto il suo nome nell'albo di un'Olimpiade. E pensare che poteva andare anche meglio del bronzo.

L'esercizio del brasiliano Nabarrete Zanetti, l'ultimo in programma, lo ha privato di un argento che sembrava ormai fatto lasciando più di qualche dubbio sulla valutazione della giuria. «Io mi do un bell'otto. C'è stata un'imperfezione nell'uscita, ho fatto un passettino che mi è costato un decimo di punto, sennò chissà. Anche il brasiliano ha fatto qualche piccolo errore, ma va bene così»

. Chi non ci sta è Maurizio Allievi, il tecnico azzurro: «Non voglio fare polemica ma è stata una sorpresa. Per me Nabarrete non era migliore di Matteo, anzi ero sicuro che gli stesse dietro. Il voto finale mi sembra esagerato. Ma con le giurie si sa, c'è poco da fare, e comunque siamo contentissimi di questa medaglia che ci ripaga in parte della delusione di Pechino quando fu tolto un argento strameritato ad Andrea Coppolino».

Proprio all'ex compagno che si ritirò dalle scene dopo il 'furtò subito a Pechino va il pensiero di Matteo: «La medaglia la dedico a lui che la meritava quattro anni fa». E poi i pensieri per la figlioletta Gaia, di 10 mesi («ora Š troppo piccola per capire, ma da grande si render… conto che le voglio un mondo di bene»), la moglie Ilenia e alle prossime vacanze in Croazia. E poi il futuro, perchè a 30 anni una medaglia può anche essere un punto di partenza: «Fisicamente sto bene, anche se gli acciacchi ci sono. Prima della gara parlavo col bulgaro Iovtchev, gli ho fatto i complimenti perchè lui di anni ne ha 39. Mi ha detto che sono un ragazzo. Vedremo anno per anno, di sicuro farò Mondiali ed Europei. E poi vediamo, comunque per il momento dico di sì, a Rio ci sarò».

Di certo non ci andrà in motocicletta, il mezzo usato dal fratello Marco per venire a Londra. La sua moto Matteo dice di averla venduta quando alla fattoria del papà hanno preso Benny l'asino. E a Rio, c'è da giurarci, ci arriverà a bordo di un aereo, meglio se ai comandi di un caccia dell'aeronautica. .
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Agosto 2012, 21:45
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