OLIMPIADI, JESSICA ROSSI TRIONFA NEL TRAP: "RECORD E ORO PER I TERREMOTATI" -FOTO

OLIMPIADI, JESSICA ROSSI TRIONFA NEL TRAP: "RECORD E ORO PER I TERREMOTATI"
LONDRA - Alla fine viene il sospetto che quell'unico errore dalla pedana lo abbia quasi fatto apposta, per lasciarsi alla prossima volta la gara perfetta, lei che a soli 20 anni ha gi raggiunto tutti i traguardi. D'altronde, colpire novantanove piattelli su cento significa sfiorare l'impossibile, e centrare il nuovo record del mondo nel tiro a volo e soprattutto la medaglia d'oro alle Olimpiadi. Jessica Rossi è stata «comunque perfetta».

Questa ragazza semplice, nata a pochi chilometri da Bologna, lo è stata sulla pedana e subito dopo quando ha dedicato l'impresa alla sua «grandissima Emilia terremotata». Un gesto fatto con la consapevolezza di chi sta vivendo in prima persona la ricostruzione. «Non mollate mai», ha detto con l'oro al collo, rivolgendosi ai tanti che, come il padre e la madre, sono stati costretti ad abbandonare le loro case per trasferirsi nei prefabbricati.

E dire che, su quella pedana allestita nella anonima periferia di Londra, Jessica sembrava una «macchina», un robot senza emozioni ma precisissimo. Forte di un Mondiale, un Europeo e una Coppa del Mondo già vinti. Sparava un colpo dopo l'altro senza mai scomporsi. Al massimo la si poteva osservare dissetarsi con una bottiglietta d'acqua. Ma anche questo, con il passare delle ore e dei piattelli abbattuti l'uno dopo l'altro impietosamente, è apparso un gesto automatico, freddo.

Per le avversarie non c'è mai stata gara: la guardavano come si farebbe con un extraterrestre. Solo la slovacca Zuzana Stefecekova, da oggi ex primatista mondiale con 96 piattelli colpiti, ha provato a resisterle. Alla fine anche lei ha dovuto cedere: il tabellino a fine gara le ha assegnato l'argento con 93 piattelli, ben sei colpi sotto. «Era un mostro», ha ammesso Alessandra Perilli. Anche lei stava compiendo un'impresa: conquistare la prima medaglia olimpica per San Marino ma si è fermato al quarto posto, dopo uno spareggio con la Stefecekova e la francese Delphine Reau, cui alla fine è toccato il bronzo. Anche il pubblico della struttura olimpica ha capito che non c'era nulla da fare con l'italiana.

Quando al 94/mo centro è arrivata la certezza matematica della vittoria di Jessica si sono alzati tutti in piedi per tributarle la standing ovation. Lei, invece, ha solo stretto il pugno e sorriso. Si è subito riconcentrata sulla sua gara. Altri cinque colpi tutti a bersaglio, poi uno sguardo verso l'alto. Solo allora Jessica è tornata umana. «Sono anche emotiva ma non in gara», ha spiegato. Sono andati ad abbracciarla l'allenatore, il presidente della federazione, i compagni della comitiva azzurra ed il fidanzato Mauro.

Il suo volto serio si è illuminato in un sorriso contagioso. «Da quando sono qui sono andata a letto tutte le sere pensando a una sola cosa: a me che tornavo in Emilia con questa medaglia. Per questo motivo quando ho sparato l'ultimo colpo e ho alzato lo sguardo verso il tabellone, la prima cosa che ho fatto Š stata pensare alla mia terra», ha detto con fierezza. Con quella 'essè un pò trascinata nel suo modo schietto di parlare, è venuto fuori tutto il suo carattere emiliano. Ha ricordato quando «papà per la prima volta lanciò due piatti con le mani» e lei, ovviamente, li colpì entrambi. Se la prende anche con i media ma senza rabbia. Non le piace la definizione di «sport minore»: «L'unica difficoltà di oggi era tutto questo clamore - dice - perchè per quattro anni non ho mai visto nessuno alla gare. Ed oggi c'è questo casino. . . ».

Racconta delle «25mila cartucce sparate in un anno», del progetto di «comprare una casa dove vivere con il fidanzato» grazie al premio del Coni per l'oro. Saluta «Cocco, il coniglio» che ha da 7 anni. Spiega che il padre è un ex tiratore e che «ora la famiglia ha dovuto lasciare casa perchè devono fare i lavori dopo il terremoto». Lei «alla prima scossa» non c'era; era impegnata a Cipro per gli Europei ma «anche in quel caso non ho perso la concentrazione».

Solo una telefonata la interrompe. «Sono io. Ma quale presidente?», urla ridendo. Dall'altra parte del filo non c'è Napolitano, ma papà Ivan che stava facendo il tifo da Crevalcore. Infine uno sguardo al futuro. «Devo ancora fare 100 su 100», dice lei ridendo. A 20 anni, ci sono ancora tanti piattelli da centrare.



IL MEDAGLIERE ITALIANO



ORO Elisa Di Francisca Scherma 28/07/12

ORO Italia Arco 28/07/12

ORO Daniele Molmenti 01/08/12

ORO Fioretto a squadre femminile 02/08/12

ORO Jessica Rossi Tiro a volo 04/08/12



ARGENTO Luca Tesconi Tiro 28/07/12

ARGENTO Arianna Errigo Scherma 28/07/12

ARGENTO Diego Occhiuzzi Scherma 29/07/12

ARGENTO Niccolò Campriani Tiro 30/07/12

ARGENTO Alessio Sartori e Romano Battisti Canottaggio 02/08/12



BRONZO Valentina Vezzali Scherma 28/07/12

BRONZO Rosalba Forciniti Judo 29/07/12

BRONZO Sciabola a squadre maschile 03/08/12


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Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Agosto 2012, 20:21
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