Nadal salta l'Atp World Tour a Londra,
il campione spagnolo è avvolto nel mistero
di Angelo Mancuso
RAFA E ZIO TONI
Il cordone ombelicale che lo lega da sempre allo zio e coach Toni non sembra più così solido. «Il mio rapporto con Rafa è cambiato nel corso degli anni – ha ammesso Toni – prima era dipendente da me, ora è un uomo. Quanti anni continuerà a giocare? E se mi ritirassi prima io…». Al momento il distacco tra Rafa e Toni appare improbabile: il clan Nadal è sempre stato chiuso e rivoluzionare gioco e pensieri alle soglie dei 30 anni non avendolo fatto prima non sarebbe facile.Il pensiero comune è che i suoi problemi fisici siano dovuti a uno stile di gioco molto fisico e dispendioso. Vero solo in parte: fosse così come avrebbe potuto giocare l'enorme cifra di 851 match? I problemi di Nadal nascono nel 2004, quando 18enne e già tra i top 100 saltò Roland Garros e Wimbledon per una frattura da stress al piede destro. Tornò a sentire dolore sul finire del 2005: soffriva di una rara patologia congenita allo scafoide tarsale causata da una insufficiente calcificazione. La soluzione fu trovata: solette nelle scarpe per alleggerire la pressione sull'osso. C'era un rischio: le solette avrebbero potuto causare un squilibrio dannoso per le ginocchia. Nel 2009, turbato dalla separazione dei genitori (che poi sarebbero tornati insieme), Rafa avvertì le prime fitte alle ginocchia a Miami, subì a maggio la prima e sinora unica sconfitta in 10 partecipazioni allo Slam parigino per mano di Soderling e non poté difendere il titolo a Wimbledon.
INIEZIONI DOLOROSE
Il dolore andava e veniva e la soluzione non si trovava. Fino alla primavera del 2010, quando si recò, spinto dal padre Sebastian, a Vitoria, nei Paesi Baschi, per provare una nuova terapia da un luminare delle ginocchia, Mikel Sanchez. Nel suo libro «Rafa: la mia storia», scritto con John Carlin, si legge di «dolorose iniezioni senza anestesia»: plasma arricchito di proteine per stimolare le cellule a rigenerare i tessuti. È noto come PRP: fu necessario il permesso di utilizzarlo per uso terapeutico (la sostanza è stata a lungo oggetto di discussione alla Wada). I miglioramenti furono evidenti, ma non duraturi. Rosol lo eliminò al 2° turno di Wimbledon 2012, quindi lo stop di 7 mesi a causa della Sindrome di Hoffa, un'infiammazione del tessuto adiposo tra il tendine e la rotula del ginocchio sinistro.
IL DIRITTO CHE CAMBIA
Difficile tornare quello di prima, eppure Rafa nel 2013 è stato protagonista di una stagione strepitosa. Lo spagnolo aveva utilizzato i mesi di riposo forzato per modificare il dritto: ha cambiato movimento colpendo la pallina con maggiore anticipo e appoggiandosi soprattutto sul ginocchio destro per togliere pressione al martoriato ginocchio sinistro. Un piccolo capolavoro che in pochi hanno colto e che lo aveva riportato in vetta al ranking (attualmente è n.3). A 28 anni e con 14 Slam in bacheca, Nadal è chiamato all'ennesimo miracolo di una carriera inimitabile.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Novembre 2014, 12:14