Nadal salta l'Atp World Tour a Londra,
il campione spagnolo è avvolto nel mistero

Nadal salta l'Atp World Tour a Londra, il campione spagnolo è avvolto nel mistero

di Angelo Mancuso
Su Londra aleggia un fantasma: è quello di Rafa Nadal, il grande assente delle ATP World Tour Finals. Il mancino spagnolo, che non ha mai vinto il Masters, nella seconda parte dell'anno ha giocato appena 12 match rimediando ben 5 sconfitte: dal ko a Wimbledon contro Kyrgios a quello di Basilea di fine ottobre per mano del 17enne Coric. Praticamente la stagione di Nadal si è fermata l'8 giugno, quando al Roland Garros ha conquistato il suo nono trionfo, un record inarrivabile. A fine luglio il crac in allenamento al polso destro: distacco della cartilagine articolare dell'ulna, un infortunio che lo ha costretto a saltare gli US Open. Il rientro dopo 3 mesi, poi il nuovo stop e l'operazione all'appendicite della scorsa settimana. Rafa detiene un primato difficilmente battibile: ha saputo risorgere 3 volte, tornando più forte di prima grazie ad un coraggio e una volontà straordinari. Troverà ancora la forza per una clamorosa quarta rinascita?



RAFA E ZIO TONI

Il cordone ombelicale che lo lega da sempre allo zio e coach Toni non sembra più così solido. «Il mio rapporto con Rafa è cambiato nel corso degli anni – ha ammesso Toni – prima era dipendente da me, ora è un uomo. Quanti anni continuerà a giocare? E se mi ritirassi prima io…». Al momento il distacco tra Rafa e Toni appare improbabile: il clan Nadal è sempre stato chiuso e rivoluzionare gioco e pensieri alle soglie dei 30 anni non avendolo fatto prima non sarebbe facile.Il pensiero comune è che i suoi problemi fisici siano dovuti a uno stile di gioco molto fisico e dispendioso. Vero solo in parte: fosse così come avrebbe potuto giocare l'enorme cifra di 851 match? I problemi di Nadal nascono nel 2004, quando 18enne e già tra i top 100 saltò Roland Garros e Wimbledon per una frattura da stress al piede destro. Tornò a sentire dolore sul finire del 2005: soffriva di una rara patologia congenita allo scafoide tarsale causata da una insufficiente calcificazione. La soluzione fu trovata: solette nelle scarpe per alleggerire la pressione sull'osso. C'era un rischio: le solette avrebbero potuto causare un squilibrio dannoso per le ginocchia. Nel 2009, turbato dalla separazione dei genitori (che poi sarebbero tornati insieme), Rafa avvertì le prime fitte alle ginocchia a Miami, subì a maggio la prima e sinora unica sconfitta in 10 partecipazioni allo Slam parigino per mano di Soderling e non poté difendere il titolo a Wimbledon.



INIEZIONI DOLOROSE

Il dolore andava e veniva e la soluzione non si trovava. Fino alla primavera del 2010, quando si recò, spinto dal padre Sebastian, a Vitoria, nei Paesi Baschi, per provare una nuova terapia da un luminare delle ginocchia, Mikel Sanchez. Nel suo libro «Rafa: la mia storia», scritto con John Carlin, si legge di «dolorose iniezioni senza anestesia»: plasma arricchito di proteine per stimolare le cellule a rigenerare i tessuti. È noto come PRP: fu necessario il permesso di utilizzarlo per uso terapeutico (la sostanza è stata a lungo oggetto di discussione alla Wada). I miglioramenti furono evidenti, ma non duraturi. Rosol lo eliminò al 2° turno di Wimbledon 2012, quindi lo stop di 7 mesi a causa della Sindrome di Hoffa, un'infiammazione del tessuto adiposo tra il tendine e la rotula del ginocchio sinistro.



IL DIRITTO CHE CAMBIA

Difficile tornare quello di prima, eppure Rafa nel 2013 è stato protagonista di una stagione strepitosa. Lo spagnolo aveva utilizzato i mesi di riposo forzato per modificare il dritto: ha cambiato movimento colpendo la pallina con maggiore anticipo e appoggiandosi soprattutto sul ginocchio destro per togliere pressione al martoriato ginocchio sinistro. Un piccolo capolavoro che in pochi hanno colto e che lo aveva riportato in vetta al ranking (attualmente è n.3). A 28 anni e con 14 Slam in bacheca, Nadal è chiamato all'ennesimo miracolo di una carriera inimitabile.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Novembre 2014, 12:14