Maturità, proposta per l'orientamento:
le professioni sanitarie e i test d'ingresso

Maturità, proposta per l'orientamento: le professioni sanitarie e i test d'ingresso
ROMA - Gli esami di maturit sono quasi del tutto un ricordo ed tempo, per chi non abbia gi provveduto, di pensare al futuro. In tema di orientamento avanza la proposta di un corso di laurea in professioni sanitarie: molte le scelte da ostetricia e logopedia, passando per infermieristica e fisioterapia.

TEST D'INGRESSO Il test d’ingresso per professioni sanitarie è in programma il prossimo 3 settembre, alle ore 11, eccezion fatta per gli atenei privati, nei quali la prova si sosterrà in giorni differenti. I posti a disposizione, per quest’anno accademico 2014/2015, sono 26.578, suddivisi per le varie classi di insegnamento, per corsi e per singoli atenei. Questo settore disciplinare, infatti, oltre ad essere senza dubbio il più affollato data la relativa facilità di posizionamento lavorativo una volta intascato il titolo di studio, è anche suddiviso in numerosi corsi di laurea. In questo senso, in molti dei bandi di professioni sanitarie, pubblicati dai singoli atenei, al candidato è data la possibilità di selezionare almeno tre diverse preferenze. Ecco, dunque, tra i 22 corsi di laurea in professioni sanitarie tra i quali scegliere, quelli più richiesti elencati dal portale Skuola.net .



INFERMIERISTICA E INFERMIERISTICA PEDIATRICA – Prima scelta di molti ragazzi che amano il settore della sanità e che, magari, hanno dovuto riporre nel cassetto il sogno di diventare un giorno medici, è senza dubbio il corso di laurea in Infermieristica o, al limite, Infermieristica pediatrica. I posti a disposizione quest’anno sono rispettivamente 15.701 e 298. Ma cosa vuol dire, in sintesi, diventare infermiere? Oltre a studiare praticamente le stesse materie che si studiano a medicina, quindi anatomia, biologia, chimica e quant’altro, l’infermiere acquista una sensibilità ancora maggiore, poiché costantemente a contatto con il paziente. Ovviamente, per tutti i corsi di laurea in professioni sanitarie è previsto un tirocinio formativo alternato alle ore di lezione in aula.



OSTETRICIA – La professione dell’ostetrica è una delle più antiche al mondo, tanto che lo stesso Platone, nei suoi scritti, descrive spesso la figura della madre levatrice, colei che tramandava il sapere femminile di donna in donna. Ovviamente, oggi si tratta di una vera e propria professione dell’ambito sanitario: chi studia ostetricia assiste la donna non solo in sala parto, ma durante tutta la gravidanza e postpartum, consigliandola e assistendola nella cura del neonato. Qualora ci si volesse iscrivere a questo corso di laurea, i posti a disposizione per l’anno accademico 2014/2015 sono 926 ed è importante ricordare che non è un corso attivo in tutti gli atenei. Cosa si studia? A parte le discipline propedeutiche come fisica, informatica etc, le discipline caratterizzanti la professione, scienze infermieristiche ostetriche e ginecologiche.



FISIOTERAPIA – Questa branca delle professioni sanitarie si occupa della riabilitazione motoria di chi è affetto da malformazioni, disabilità o menomazioni, qualsiasi sia la causa che le ha generate. Non solo, dunque, la forse più famosa fisioterapia sportiva. Subito dopo infermieristica, è il corso di laurea più richiesto e con il maggior numero di posti, 2.198 per quest’anno accademico. Anche in questo caso, durante i tre anni di corso si affrontano materie base come l’anatomia umana, biologia, fisionomia e via dicendo, ma anche argomenti più caratterizzanti come lo studio dei disturbi di comportamento, le patologie del sistema locomotore, e tutte le varie segmentazioni della fisioterapia: in ambito neurologico, muscoloscheletrico, cardiocircolatorio,etc. Durante il corso, è possibile scegliere di approfondire un settore specifico, come, ad esempio, proprio quello dell’ortopedia sportiva. Programmi di studio, propedeuticità e corsi facoltativi, tuttavia, sono a discrezione delle singole università: è quindi possibile che i piani di studio risultino notevolmente diversi da ateneo ad ateneo.



LOGOPEDIA – Il logopedista è, in qualche modo, un fisioterapista, in quanto si occupa anch’esso della riabilitazione del paziente. Riabilitazione, però, stavolta, non più motoria, quanto piuttosto legata a patologie della voce, del linguaggio scritto e orale e della comunicazione, nelle tre età evolutiva, adulta, geriatrica. Compito del logopedista, dunque, è quello di seguire il paziente in un percorso riabilitativo, che si tratti di disturbi di nascita, causati da un incidente o quant’altro. Le patologie d’interesse, infatti, sono neurologiche (come, ad esempio, la dislessia), neurocomportamentali, della voce (come nel caso della sordità) e delle funzioni orali (vedi deglutizione). La laurea in logopedia si prende dopo tre anni di studi, nei quali si alterneranno periodi di lezione frontale e periodi di tirocinio negli ospedali. Posti disponibili, quest’anno, 687.



IGIENE DENTALE – Quando non si riesce a superare il test d’ingresso di Odontoiatria, spesso la scelta ricade sul corso di laurea in Igiene Dentale. Quali sono, in estrema sintesi, i compiti di questo professionista sanitario? L’igienista si occupa di prevenire le patologie oro-dentali attraverso quella che, comunemente, viene chiamata pulizia dei denti. Messa in questi termini, forse la professione non ottiene il lustro che, invece, le spetta. Un piano di studi tipico di questo corso di laurea, infatti, prevede una formazione completa su argomenti come fisica, biologia, anatomia patologica, farmacologia, ortodonzia e via discorrendo. Un igienista dentale, infatti, è a tutti gli effetti un professionista, collaborando con i medici dentisti in molte fasi della terapia dei pazienti.



RADIOLOGIA MEDICA E RADIOTERAPIA - Un altro settore disciplinare, nell’ambito delle professioni sanitarie, molto affollato, è quello che studia le tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia. Per chi volesse iscriversi quest’anno, sappia che dovrà lottare per uno dei 1007 posti disponibili. Ma di cosa si tratta? Chi si laurea in questo ambito opera con l’utilizzo di risonanze magnetiche, sorgenti radiologiche o ultrasoniche, etc. In poche parole, una vera e propria figura tecnica che, durante i tre anni di studi, impara ad utilizzare tutti quei macchinari specifici messi a punto dalla tecnologia medica. E’, ovviamente, anche in grado di leggere le immagini ottenute e formulare delle diagnosi, anche se quest’ultimo non è suo specifico compito.



PODOLOGIA - Di che cosa si occuperanno i 130 che quest’anno avranno la possibilità di iscriversi ai corsi di laurea in podologia, attivi solo nelle università di Roma La Sapienza e Tor Vergata e negli atenei di Bologna, Genova, Milano e Pisa? Studieranno, praticamente, tutto ciò che riguarda la fisiologia, le patologie e i trattamenti del piede. Svariati, in effetti, i campi di intervento del podologo: dalla correzione e riabilitazione di disturbi di nascita o dovuti a incidenti, agli studi ed interventi sulla posturologia, fino a trattamenti più basilari come la cura di callosità, deformazioni etc. Come per tutte le discipline in ambito sanitario, dove è essenziale stabilire un buon rapporto con i pazienti, anche il podologo imparerà ad affinare una particolare sensibilità e tecniche di comunicazione adeguate per gestire ogni tipo di situazione.



TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO – Saranno 959, invece, i fortunati (e preparati) che potranno iscriversi ad un corso di laurea in tecniche di laboratorio biomedico. Questi 959 impareranno a svolgere attività di laboratorio di analisi, quindi impareranno a misurare i parametri di campioni di materiale biologico (primi tra tutti, ovviamente, sangue ed urine) e acquisiranno competenze nei settori della microbiologia, virologia, parassitologia, farmaco-tossicologia, ematologia ed altro ancora. Per chi, dunque, fosse appassionato di questo settore e desiderasse un futuro in laboratorio, tra provette, fiale, guanti e siringhe, questa è sicuramente la scelta più adatta.



EDUCATORE PROFESSIONALE E ASSISTENTE SANITARIO – Queste due figure professionali, in realtà molto diverse tra di loro, hanno in comune la base del loro percorso di studi. Chi scelga di iscriversi a questi corsi di laurea, infatti, (667 e 276 posti a disposizione) si occuperà di assistere i pazienti e le famiglie da un punto di vista più psicologico che fisico. L’educatore professionale è colui che cura, ad esempio, il reinserimento psicosociale di soggetti che, a causa di particolari malattie, incidenti o simili, si trovano in situazioni di difficoltà da un punto di vista psicologico o comportamentale. L’assistente sanitario, invece, opera in un ambiente più generico: spesso è inserito in contesti scolastici e familiari, ha l’obiettivo di formulare piani di educazione alla salute in tutti i contesti sociali, svolge attività formativa e di consulenza, definisce sistemi di comunicazione, campagne di prevenzione e sensibilizzazione e così via. Numerosi, dunque, i suoi campi di intervento.
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Luglio 2014, 17:19
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