Mini, nuovo assalto alla Dakar:
obiettivo terzo successo di fila

Mini, nuovo assalto alla Dakar: ​obiettivo terzo successo di fila

di Giampiero Bottino
MILANO - Tutto contro la Mini, la Mini contro tutti. Saranno ben 11 le All4 che il marchio britannico del gruppo BMW schierer, sotto le insegne del team Monster Energy X-raid, nel Dakar Rally la cui edizione 2014 prenderà il via il 5 gennaio dalla città argentina di Rosario per concludersi il 18 dello stesso mese a Valparaiso, seconda metropoli del Cile.



Da battere. Nel mirino degli altri 133 equipaggi automobilistici (ai quali bisogna aggiungere 196 moto, 47 quad e 75 camion) c'è infatti lo squadrone di Oxford, e soprattutto il suo portabandiera, il pilota francese Stéphane Peterhansel che si è aggiudicato le ultime due edizioni della più massacrante, ma anche più fascinosa e suggestiva (e speriamo meno rischiosa che in passato) competizione motoristica del mondo, dal 2009 emigrata in Sud America mantenendo solo nel nome un riferimento alle origini euro-africane.



Il percorso. La prossima edizione del Rally si svolgerà essenzialmente in Argentina e Cile, a cavallo della cordigliera andina, con un'unica digressione in Colombia. Oltre 9.000 km su fondi di ogni tipo, dal deserto alle impervie e spesso precarie strade che si inerpicano sulle montagne. Un terreno nel quale le vetture basate sulla piccola Suv di casa Mini, la Countryman, ampiamente rivisitata nella meccanica dai tecnici dell'atelier John Cooper Works sono in grado di esprimersi al meglio.



La storia. L'accoppiata tra il brand Mini e la griffe JCW non fa che ripercorre una strada che ha già prodotto risultati importanti: «Lo sport è nel Dna del marchio, che fin dalla nascita negli ultimi Anni 50 è stato intrinsecamente associato allo sport motoristico» dice Jochen Goller, senior vice president Mini. Fin da quei lontani inizi John Cooper, intravedendone le potenzialità sportive, iniziò a modificare la Mini classica per partecipare all’attività agonistica». Una vocazione che ha trovato la conferma più probante nei tre Rally di Montecarlo vinti dalla Mini - con un quarto successo sfiorato - negli Anni 60.



Preparazione. Una tradizione che la nuova Mini, quella rinata sotto l'egida BMW, ha ampiamento ribadito con un'impareggiabile agilità unita all'elevata affidabilità senza la quale certi percorsi non lasciano scampo. I rivali non devono pensare di scalzare facilmente dal trono la Mini All4 Racing d il Team X-raid che hanno dimostrato a suon di risultati di essere più che pronti a raccogliere il guanto di sfida. Lo provano i successi preparatori che hanno portato al titolo piloti nella Fia Cross-Country Rally World Cup vinta dal pilota polacco Krzysztof Holowczyc e al trionfo nel difficile OiLibya Rally del Marocco a opera del pilota argentino Orlando Terranova. Per dirla ancora con Goller, «il team X-raid ha fatto un lavoro eccellente, continuando lo sviluppo della vettura che sembra pronta per un’altra Dakar».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Gennaio 2014, 04:01
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