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L'Aquila, tangenti per il post-terremoto
si dimette anche il sindaco Cialente
Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, si dimesso. Lo ha detto in conferenza stampa. Mercoled scorso 4 persone erano finite ai domiciliari e altrettante, tra cui il vice sindaco Roberto Riga poi dimessosi, risultavano indagate nell'inchiesta «Do ut des» coordinata dalla Procura su presunte tangenti nella ricostruzione post sisma.
«Ho riflettuto e ho deciso nell' interesse della città» ha detto Massimo Cialente, sindaco dimissionario dell'Aquila. «In fondo è stato lo stesso ministro Trigilia a dimettermi - ha proseguito - quando, in un'intervista il 9 gennaio, ha detto 'il Comune non chieda più soldi' e, nello stesso giorno, in una riunione con il rettore dell'università aquilana, ha parlato di piano di rilancio dell'ateneo e di piano regolatore della città, senza il sindaco». Nel corso della lunga conferenza stampa Cialente ha ripercorso le tappe del suo secondo mandato.
«Ho pagato il fatto di aver rimosso le bandiere tricolori dalle sedi comunali e di aver riconsegnato la fascia tricolore» ha detto ancora Cialente. «Ho dato tutto me stesso, ma non sono stato abbastanza forte, sono rammaricato perchè ho perso». Conclusa la conferenza stampa, che si è svolta in un clima di commozione, con Cialente attorniato dai suoi più stretti collaboratori, il sindaco dimissionario non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni, annunciando che d'ora in poi sarà in silenzio stampa.
La manifestazioneOltre 500 aquilani hanno affollato piazza Duomo per la manifestazione #Dimettiamoli, che chiedeva un passo indietro e le dimissioni dell'amministrazione comunale aquilana dopo l'inchiesta per presunte tangenti legate agli appalti per la ricostruzione. L'evento si è svolto in contemporanea con la conferenza stampa nella sede di Villa Gioia nel corso della quale il primo cittadino, Massimo Cialente, ha annunciato le sue dimissioni. Un grande applauso delle centinaia di presenti nel tendone di piazza Duomo ha accolto l'annuncio al microfono della "resa". «Finalmente, ce l'abbiamo fatta», hanno commentato alcuni. La manifestazione è stata organizzata dai movimenti civici Appello per L'Aquila, Assemblea cittadina, Comitato 3e32, Consiglio civico e L'Aquila che vogliamo. Presenti, comunque, numerosi esponenti comunali di maggioranza e opposizione. «Non si è dimesso, è la città che lo ha dimesso, e non gli permetterà la solita pantomima che tra dieci giorni le ritira - ha commentato Ettore Di Cesare, consigliere comunale di Apl - Stavolta non c'è pantomima. Stavolta a maggio si va alle elezioni».
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