Giallo di Brescia, il fratello di Bozzoli:
"C'erano screzi, ma sono innocente"

Giallo di Brescia, il fratello di Bozzoli: ​"C'erano screzi, ma sono innocente"
BRESCIA - "Sono innocente. Lavoro con Mario da 40 anni, screzi ce ne sono stati, capita in tantissime famiglie. Non più tardi di dieci giorni fa avevamo deciso di proseguire insieme, per resistere alla crisi". Lo ha detto in un'intervista rilasciata al Giornale di Brescia Adelio Bozzoli, il fratello dell'imprenditore scomparso da due settimane a Brescia.



Adelio Bozzoli conferma che in fonderia la sera della scomparsa del fratello da uno dei forni vi era stata una fumata anomala. "Me lo ha riferito uno degli operai presenti: Maggi. In particolare mi ha detto che Ghirardini gli disse di andare a riattivare la cappa, perché era scattato un allarme e si era bloccata". L'uomo, co proprietario della fonderia in cui é sparito Mario Bozzoli, non vuole credere che il fratello possa essere finito nel forno. "Non riesco nemmeno a pensarci. All'idea rabbrividisco".



Sui rapporti tra il fratello e Giuseppe Ghirardini, l'operaio trovato cadavere domenica scorsa a più di cento chilometri da casa, Adelio Bozzoli dice: "Beppe lavorava da noi da una decina d'anni. Credo avesse un buon rapporto con mio fratello. Erano coscritti, si davano del tu". E sulla scomparsa: "Mi stupisce sia andato fino a Pontedilegno e abbia fatto tutta quella strada. Se voleva farsi un giro in montagna, quella mattina, poteva semplicemente uscire di casa. Abita vicino al bosco, sui nostri monti, non avrebbe fatto fatica a trovare ciò che cercava".
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Ottobre 2015, 10:17
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