Dove va il Paese/ Crolla la fiducia e aumenta la richiesta di autorità


di Sebastiano Maffettone
Sondaggi alla mano, il leader della Lega Matteo Salvini vede aumentare i consensi.“Capitalizzare” questi consensi è poi la sua ragione ultima per andare al voto. Ma non di sola Lega si tratta. Ché anche “Fratelli d’Italia” è in crescita. In altre parole, è la destra che sembra avanzare. La faccenda poi non riguarda solo il nostro Paese, ma gran parte del mondo Occidentale a cominciare dagli Stati Uniti. È perciò naturale e doveroso chiedersi il perché di questa avanzata.

Albert Hirschman, in un bel libro di più di trent’anni fa (“Shifting Involvements”, 1982), sostenne che è questione di cicli. L’amore per lo spazio pubblico si alternerebbe - più o meno con ritmo quinquennale - alla passione per il privato. Là dove il primo favorisce la sinistra, e il secondo invece la destra. Ma una pacata constatazione come questa nulla ci dice sulle cause per cui ciò avverrebbe.

Se così ci muoviamo alla ricerca di queste cause, scopriamo non senza sorpresa un dato assai rilevante. Riguarda la fiducia pubblica, come potremmo chiamarla. Meglio ancora il tasso di fiducia nel tempo che i cittadini dei maggiori Paesi occidentali nutrono nei confronti della politica (i dati in questione sono Oecd-Eurobarometro, World Value Survey, Us General Social Survey, elaborati da Ortiz-Ospina e Roser in un articolo intitolato “Trust” cioè “fiducia”).
La fiducia pubblica è notoriamente un elemento essenziale del capitale sociale, che a sua volta contribuisce non poco allo sviluppo economico e più in generale al benessere delle persone. I dati in materia sono ricavati dalle attitudini nei confronti della fiducia valutate in base alle risposte di un campione assai ampio di cittadini cui in precedenza era stato somministrato un apposito questionario.

Naturalmente, un’indagine a livello globale di questo tipo non può fare a meno di registrare nel tempo notevoli differenze da Paese a Paese. Così, a un estremo, in Stati come Norvegia, Svezia, Finlandia e Svizzera il tasso di fiducia pubblica permane alto con più del 60% degli intervistati che pensano che la politica e gli altri meritino fiducia. E all’altro estremo Paesi come la Colombia, Ecuador e il Perù, in cui il tasso di fiducia pubblica supera di poco il 10%. 

Il dato che più ci interessa riguarda comunque il calo del tasso di fiducia in molti Paesi occidentali, che contemporaneamente hanno visto aumentare i consensi dei partiti di destra. Gli americani, per citare un caso eclatante, sono passati in trenta anni da una fiducia pubblica che si aggirava intorno al 60% a una che sta sotto il 35%. Cali simili di sfiducia nella politica e negli altri riguardano il nostro Paese e la zona Unione Europea. 
In area Ue non sorprendentemente il tasso di fiducia è più alto in Germania che in Francia, più basso in generale nei paesi del Sud Europa e in quelli che prima facevano parte del Patto di Varsavia. 

Va da sé che dati del genere vanno interpretati con cautela, anche perché vari fattori culturali (come la religione) ed economico-sociali (come il livello di reddito e le differenze di classe) incidono sull’esito della misurazione. Comunque sia, la nostra chiave di lettura è che ci sia un rapporto tra mancanza di fiducia pubblica e richiesta di autorità. Non si tratta di questione puramente spirituale. Meno c’è fiducia, infatti, più difficile è lavorare bene, chiudere contratti, programmare il futuro, persino vivere insieme decentemente. 

In parole povere, la perdita progressiva di fiducia nella politica e negli altri implica un aumento vertiginoso dell’incertezza. E troppa incertezza vuole dire impossibilità di condurre una vita sociale considerata normale. Onde per cui, i cittadini quando si vedono colpiti da mancanza di fiducia cercano politici che vendono autorità. E, di solito, questi ultimi stanno a destra. 

Inoltre, la sfiducia non nasce dal nulla, e la sua prima causa consiste anche nell’eccesso di ineguaglianza economico-sociale, la cui rimozione è o dovrebbe tradizionalmente essere un target tradizionale della sinistra: in Italia lo è stato? Ma nel frattempo, la destra gode del vantaggio competitivo basato sulla richiesta generale di autorità, sul bisogno di protezione, sulla necessità di law and order e così via. 

Nessuno sa quanto sentimenti del genere dureranno. Ma, nel frattempo, più che naturale che la destra voglia capitalizzare e che i suoi avversari politici facciano resistenza.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Maggio 2020, 12:54
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