Verso l'inaugurazione/ Ferri:
«Il mio ritorno in un luogo magico»
di Marica Stocchi
Ha scelto, per il suo ritorno al palcoscenico, Spoleto, dove dal 2008 è consulente per la danza e che ritiene, come ha dichiarato lei stessa, «un luogo magico che mi porto nel cuore ovunque sia nel mondo». La pièce racconta la storia di un matrimonio che sta andando in pezzi e lo fa usando due linguaggi: il marito – interpretato dall’attore di Broadway Boyd Gaines – recita la sua versione del fallimento, la moglie la danza. «Giulietta, Manon, Giselle sono alle mie spalle. Ora voglio affrontare ruoli nuovi che appartengano al mio presente».
Mikhail Baryshnikov, suo partner nella danza che la volle come prima ballerina dell’American Ballet Theatre, è per il secondo anno protagonista di una pièce teatrale proprio qui a Spoleto. «Misha continua a rimanere legato alla danza, se pure attraverso altre modalità espressive. D’altra parte la danza è molte cose: musica, interpretazione, movimento. Questi ultimi sei anni sono stati un grande arricchimento in termini di riflessione su me stessa. Ho lasciato che affiorassero le mie necessità interiori più profonde e a quelle voglio rispondere».
Ferri firma in The Piano Upstairs la sua prima coreografia su musiche di Giovanni Allevi, John Cage, George Crumb, Morton Feldman, Philip Glass, Arvo Pärt e Fabrizio Ferri. La regia è di Giorgio Ferrara, le scene del Premio Oscar Gianni Quaranta e i costumi di Luisa Spinatelli. Repliche il 29 e il 30 giugno.
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Giugno 2013, 11:37
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