Djokovic re di Wimbledon: battuto Federer,
terzo titolo come il suo coach Boris Becker
di Marco Lobasso
Re Roger ha sperato nella pioggia che non è arrivata: se si fosse giocato al chiuso lo svizzero avrebbe avuto più chances su un terreno più veloce. Invece niente. La pioggia è arrivata a fine match e si è dovuto attendere che il tetto si chiudesse per assistere alla premiazione. Federer ha il rammarico di aver sprecato due set-point nel primo set, ma il finale è stato tutto per Nole.
Restano dunque 17 i titoli Slam del campione svizzero (7 a Wimbledon): come lui nessun altro. Però ormai va per i 34 (li compirà il prossimo 6 agosto) e non sarà facile trovare la forma di questa edizione del torneo londinese: ha giocato bene come non faceva da tempo, mantenendo percentuali al servizio pazzesche: prima della sfida con Djokovic aveva ceduto il turno di battuta solo una volta nei quarti contro Simon.
Salgono invece a nove i titoli per Djokovic, che si è preso una bella rivincita dopo l'amara sconfitta contro Wawrinka di un mese fa al Roland Garros, l'unico trionfo nei Major che ancora manca alla sua bacheca di fuoriclasse.
«Un privilegio giocare contro un grande campione come Federer - ha detto Djokovic -. Su questo campo lui è tanto, troppo importante: è un modello per tutti noi. È un grande onore vincere contro lui. Sapevo che ci sarebbe stata tanta pressione ma lavoro e mi sveglio ogni giorno per giocare queste partite».
«Ho dato tutto ma non è bastato - ha spiegato Federer -. Novak è stato molto, molto bravo. Ha giocato bene la finale, per tutto il torneo e non solo quest'anno ma anche lo scorso anno, merita di essere n.1. Ho giocato alla pari due set, con le mie chanches, ma nel 3° e 4° set Novak è stata una roccia insuperabile». Infine, ieri parata di stelle dello sport e del cinema a Wimbledon. Tra queste anche un elegantissimo Alex Del Piero.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Luglio 2015, 09:56
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