Gala Leon Garciacontro le critiche:
«Farò la storia della coppa Davis»
di Angelo Mancuso
Se la retrocessione della Spagna in serie B (la prima volta in 18 anni) ha fatto scalpore, ancor di più fa discutere la scelta del presidente José Luis Escañuela. Non una novità assoluta, comunque: San Marino, Siria, Moldavia e Panama hanno un capitano donna. Tutte nazioni non di primo piano, tuttavia. E infatti la stessa Gala Leon Garcia ammette: «E' ancora più speciale di essere nominata capitano di Fed Cup? No, non proprio. Ma è qualcosa che farà storia». Come se tra qualche anno a Francesca Schiavone o a Flavia Pennetta venisse affidata la squadra azzurra di Davis.
I DUBBI
Toni Nadal non ha nascosto le sue perplessità: «Come farà ad entrare negli spogliatoi?», ha chiesto lo zio e coach di Rafa, aggiungendo: «Rispetto Gala, ma durante un incontro di Davis si vive all'interno degli spogliatoi. E poi non conosce il circuito maschile, almeno non Rafa». Lo hanno accusato di maschilismo e lui si è difeso: «Non ho detto nulla di offensivo contro Gala o le donne. Semplicemente ritengo che la sua nomina potrebbe essere un problema. Sarò antiquato, ma non maschilista». Al suo fianco si è schierato il nipote: «Mio zio ha parlato di sport, ma qui siamo abituati a mettere sempre in mezzo la politica. Non conosco personalmente Gala, però questa decisione mi sembra strana. Nessuno mi ha consultato, ma è una scelta legittima». Legittima, certo. Come fa allora un capitano maschio con le giocatrici? Per informazioni rivolgersi a Barazzutti, capitano azzurro di Davis e Fed Cup (e non è l'unico). «La scelta della federazione spagnola è molto forte – sottolinea Barazzutti – ma non è un problema di uomo o donna. Cosa faccio io quando devo entrare negli spogliatoi? Semplice, busso e poi entro… Viviamo ancora in una società maschilista, una persona va giudicata per quanto vale e non in base al sesso. Detto questo, concordo con i dubbi di Toni Nadal quando dice che Gala non conosce bene il circuito maschile e i giocatori spagnoli, a cominciare proprio da Nadal. Sarà capace di gestire un gruppo, e portare avanti un progetto?».
LA DIFESA
La diretta interessata si difende: «Nei dibattiti sessisti non entro. Ho molti anni di esperienza in questa professione, con Feliciano Lopez e Verdasco siamo cresciuti insieme, anche se sono più piccoli. Non è vero che non conosco i giocatori, chiedete a Ferrer o Robredo. Certo, ci sono alcuni giocatori giovani che non ho mai incontrato. Niente di più». Quindi su Nadal: «Non ho mai incontrato Rafa, ma il presidente Escañuela mi ha assicurato che risolverà il problema». Non parlerà con Toni: «Le cose non vanno forzate». Intanto annuncia la ricetta per tornare a vincere dopo le tante defezioni dei big che hanno fatto scivolare la Spagna fuori dal World Group: «Dialogo, dialogo, dialogo. Dobbiamo conciliare le posizioni, condividere le opinioni e raggiungere un punto di incontro. Uno cede da un lato e uno da un altro». Diplomazia al femminile.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Settembre 2014, 12:25