Messi guida l'attacco stellare dell'Argentina, dubbi a centrocampo

Messi guida l'attacco stellare dell'Argentina, dubbi a centrocampo

di Marco Lobasso
Basta una frase per capire tutto: Dove sar il 13 luglio? In campo al Maracan a giocarmi la finale del Mondiale. Lionel Messi non si nascosto. Sar lui il faro dell’Argentina che punta al terzo titolo della sua storia e a diventare il nuovo incubo dei “cugini” brasiliani, proprio come riusc all’Uruguay nel 1950.





Nessun particolare trascurato, non solo calcistico: la nazionale andrà anche in pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora del Rosario perchè qualcuno dice che è una vecchia promessa non mantenuta nel 1986, causa poi delle mancate vittorie mondiali.

Una corazzata. L’Argentina del ct Sabella ha l’attacco più forte dei Mondiali: Messi, Higuain e Aguero non temono paragoni. Sarà per questo che Sabella si è permesso il lusso di lasciare a casa un tipo come Tevez (cannoniere della Juve scudettata con 19 gol); o anche, come dicono i maligni, che Tevez non è gradito alla Pulce e quindi fuori. I dubbi della super Argentina sono a centrocampo, perchè Biglia nella Lazio non ha certo convinto e lo stesso vale per Banega. Mentre la difesa è cresciuta così tanto da subire solo 15 reti nelle qualificazioni, con Fernandez del Napoli e Garay del Benfica ormai veterani e affidabili.



In più il girone dell’Argentina non è dei più difficili: la Nigeria è sempre un’incognita, la Bosnia è all’esordio e l’Iran è poca cosa. Resta qualche dubbio sull’esperienza in un Mondiale del ct Sabella, troppe volte etichettato come un perfetto numero 2. Lo era anche ai tempi di Passarella allenatore del Parma in serie A. Poi nel 2011 è stato promosso, dalle ceneri del disastro di Maradona ai Mondiali in Sud Africa (il ko con la Germania nei quarti per 4-0 grida ancora vendetta). Avrà la forza per rendere ancora più unita l’Argentina? Forse sì, anche se poi c’è Messi che risolve tutto.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Giugno 2014, 19:43
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