Alla vigilia della Giornata del ricordo dedicata alle vittime di mafia, mani ignote

Alla vigilia della Giornata del ricordo dedicata alle vittime di mafia, mani ignote scrivono insulti sui muri di Locri. Spray nero che insozza il palazzo del Vescovado, una scuola media e il centro di aggregazione giovanile, con offese a don Luigi Ciotti e alla sua associazione antimafia Libera. «Don Ciotti sbirro, più lavoro meno sbirri». Un messaggio che il procuratore antimafia di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho definisce «in stile tipicamente ndranghetista». Ma non sono le offese a fermare Libera, che ricorda come «il lavoro è necessario, anzi è il primo antidoto alle mafie. Ma che sia un lavoro onesto, tutelato dai diritti, non certo quello procurato dalle organizzazioni criminali». Messaggio rilanciato anche dal vescovo di Locri mons. Francesco Oliva: «Noi il lavoro non lo vogliamo dalla ndrangheta». Messaggi di solidarietà sono giunti a don Ciotti da tutta Italia, a partire dal presidente Mattarella e dal premier Gentiloni. Oggi a Locri sono attese migliaia di persone per ricordare le vittime innocenti della mafia e per ribadire che non c'è libertà e sviluppo economico laddove dominano le mafie.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Marzo 2017, 05:00