Acqua contaminata a Roma nord
La Procura apre un'indagine
Denunce per mancato allarme

Acqua contaminata a Roma nord La Procura apre un'indagine Denunce per mancato allarme
Un fascicolo di indagine sar aperto oggi dalla Procura della Repubblica di Roma sull'inquinamento delle acque provocato dalla presenza di arsenico a Roma nord.

Dopo diversi esposti e segnalazioni e anche dopo la comunicazione proveniente dall'amministrazione comunale, il procuratore aggiunto Roberto Cucchiari ha disposto i primi accertamenti. Allo stato non c'è alcuna ipotesi di reato e si procede contro ignoti.



«Mancato allarme e ritardi nelle informazioni». Il Codacons si scaglia contro Il Comune.«Oggi abbiamo deciso di depositare un esposto in Procura affinché siano verificati eventuali ritardi od omissioni da parte dell'amministrazione capitolina nelle informazioni rese agli utenti - afferma il presidente del codacons Carlo Rienzi - Nello specifico vogliamo che la magistratura accerti se la salute dei cittadini sia stata garantita e se la tempistica seguita dal Comune nel diramare l'allarme sia stata congrua».



Il Codacons chiede provvedimenti a tutela dei residenti delle aree dove l'acqua risulta contaminata da arsenico. «I cittadini coinvolti dal problema devono essere esentati dal pagamento delle tariffe idriche, fino a che l'acqua non tornerà potabile - conclude Rienzi - Comune e Asl devono inoltre disporre in favore di costoro analisi del sangue gratuite, volte a verificare la presenza nell'organismo di metalli tossici pericolosi per la salute umana».




Un appello a cui si unisce anche la Primavera Nazionale coordinamento RomaNord: «Abbiamo presentato esposto alla magistratura di Roma affinché apra un fascicolo per verificare se il mancato allarme dell'amministrazione capitolina alla cittadinanza di Roma costituisca reato penale. A nostro avviso è gravissimo che il Comune di Roma Capitale e quindi chi lo rappresenta non abbia allertato nelle dovute modalità i residenti di alcune zone del Municipio ex XIX, e ex XX della presenza di arsenico e batteri fuori dalle norme fissate per la salute umana, nell'acqua che arriva nelle case. In un paese civile il sindaco avrebbe già rassegnato le dimissioni». Lo comunica in una nota il portavoce di Primavera Nazionale coordinamento RomaNord, Riccardo Corsetto.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Marzo 2014, 15:56
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