Acido, il padre di Barbini: "Martina colpiva
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Acido, il padre di Barbini: "Martina colpiva e Alex la incitava. Mio figlio devastato"

di Angela Calzoni
Pietro Barbini ha «il viso devastato dall'acido, così come il morale». Gherardo Barbini ha descritto con queste parole l'effetto devastante dell'aggressione di cui il figlio è stato vittima il 28 dicembre scorso. Il lancio del liquido corrosivo ha modificato profondamente l'esistenza del ragazzo, che era ad un passo dalla laurea in Economia a Boston e solo dopo lunghi mesi di cure è potuto ripartire per gli Stati Uniti per riprendere gli studi.



Proprio il “blitz punitivo” contro Pietro, l'ultimo in ordine di tempo ai danni degli ex amanti di Martina Levato, è valso alla ragazza e all'amante complice Alexander Boettcher una condanna a 14 anni in primo grado.











Testimoniando nel processo a carico del broker 30enne, Gherardo Barbini, che quella sera aveva accompagnato il figlio a ritirare un pacco in via Giulio Carcano, ha ricordato di come invece Pietro sia stato raggiunto da una ragazza con un cappuccio calato sul volto. La ragazza gli ha «lanciato addosso l'acido due volte», mentre Boettcher la incitava. E subito dopo si è lanciato all'inseguimento di Pietro, ormai quasi accecato dall'acido, impugnando «una mazzetta da muratore». La vittima, però, è riuscita a bloccare l'aggressore e a immobilizzarlo. Una sequenza durata non più di un minuto, ha spiegato in aula il padre della vittima, che inizialmente non si era preoccupato, perché aveva pensato «si trattasse di un gavettone fatto da amici buontemponi», di uno scherzo da parte di «un ragazzo e una ragazza con felpe e cappucci in testa».



L'uomo ha detto di aver capito la gravità della situazione solo quando ha sentito il figlio gridare «papà corri, corri, è acido!».

Dopo aver visto un filmato delle telecamere piazzate all'esterno di un palazzo di via Carcano, che mostrano anche un terzo ragazzo con una giacca gialla (probabilmente Andrea Magnani) sul luogo dell'agguato, il padre della vittima ha detto di non ricordare la presenza di un terzo complice.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Novembre 2015, 08:49