Tina Cipollari, un libro sulla sua vita: «Avevo casa brutta e abiti orrendi». E confessa il suo grande amore

​L'opinionista di Uomini e Donne in libreria con la sua autobiografia «Scrivere è stato terapeutico»

Tina Cipollari, un libro sulla sua vita: «Avevo casa brutta e abiti orrendi». E confessa il suo grande amore

La vita di Tina Cipollari non è stata tutta paillettes e lustrini. Prima di arrivare negli studi di Maria De Filippi, il volto di Uomini e Donne ha vissuto un passato difficile, da ragazza mora di campagna di modeste origini a bionda opinionista del dating show. Ne ha parlato lei stessa in un'intervista a Chi, rilasciata in occasione dell'uscita del suo libro autobiografico «Piume di struzzo».

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Tina Cipollari, l'infanzia segnata dalla privazione 

«Quel giorno ho lasciato che nel camerino mi trasformassero – racconta Tina, parlando del suo debutto nello studio di Uomini e donne, nel 2001 –. Mi sono fatta biondissima, mi sono truccata, vestita, quasi travestita, tanto che mi chiedevano: “Ma sei sicura?”. Sí, ero sicura, volevo che a casa, guardando il programma, non mi riconoscesse nessuno. E intanto cominciavo a riconoscermi».

Una trasformazione che le consente di superare il triste epilogo di un amore, quello per Antonio, che l'ha molto segnata: «È stato l’unico mio grande amore. Quest’uomo l’ho amato più della mia vita, mi ha fatto da fidanzato, da padre, da amico, è stato tutto quello che desidero in un uomo.

E quando ho iniziato quella frequentazione ho anche ricevuto critiche da parte delle mie amiche, dicevano che era troppo grande per me. E poi era divorziato, aveva dei figli… lo ho seguito il mio cuore e ho fatto bene. Non ho mai notato la differenza d’età». «Era molto ricco d’accordo, ma si era fatto da solo, aveva dei valori – prosegue l’opinionista di Uomini e donne, mettendo a tacere sul nascere le possibili critiche di chi la taccerebbe di una relazione spinta dall’interesse all’agiatezza –, aveva viaggiato, aveva costruito la sua vita. Mi ha insegnato tanto, mi ha cambiato l’esistenza».

Scrivere la propria autobiografia ha rappresentato una cura per Tina Cipollari: «Scrivere è stato terapeutico. Oggi ringrazio quella bambina triste: non sarei la donna determinata e con valori radicati che sono oggi senza quella radice. Tutto sommato quello che detestavo, i vestiti brutti, la mia casa orrenda e due genitori assenti, piegati nei campi, che tornavano stanchissimi a sera, che non ce la facevano neanche a parlare, altro che dialogo – tutto mi è servito, anche a superare quella timidezza data dalla “mancanza”».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2022, 23:09
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