Francesco Totti e Ilary Blasi, il divorzio diventa un caso mondiale: ne parla anche il New York Times

Nascita e declino del «principe del calcio romano»

Francesco Totti e Ilary Blasi, il divorzio diventa un caso mondiale: ne parla anche il New York Times

di Elena Fausta Gadeschi

Se persino il New York Times arriva a parlarne, significa che quello tra Francesco Totti e Ilary Blasi è davvero il divorzio del secolo. Mentre in Italia la notizia aveva già fatto il giro dei social in primavera, quando ancora circolava come indiscrezione, obbligando gli allora coniugi a smentire un po' goffamente la crisi, la testata Usa arriva sulla notizia con qualche mese di ritardo ma non lesina i dettagli.

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Nella lunga ricostruzione affidata a Jason Horowitz, la crisi viene descritta come un «Messy Marital Split», una separazione coniugale confusionale, in grado di offuscare "una leggenda del calcio romano" come Totti. La loro storia d'amore, iniziata nel 2002 con quella dedica «6 unica» sotto la maglia, esibita dopo il gol durante il derby Roma-Lazio, naufraga 20 anni dopo e tocca il suo punto più basso con il furto dei Rolex di lui per il valore di 1 milione di euro e la collezione di scarpe e borse di lei, tutte rigorosamente griffate.

Jimmy Choo, Amina Muaddi, Le Silla, Casadei, Gucci. E ancora Dior, Louis Vuitton, Hermès e Chanel, «che è anche il nome di una delle loro figlie»: «il principe incoronato del calcio italiano» ha fatto incetta dei brand più lussuosi, prima di restituirli alla legittima proprietaria in cambio degli orologi (che ancora tardano ad arrivare).

Nella ricostruzione del New York Times non manca una riflessione sociologica sulla vicenda che ha scatenato la reazione di gran parte dell'opinione pubblica italiana: «Per un paese – e soprattutto una città – che sono spesso afflitti da un profondo cinismo sulle apparizioni nei libri di fiabe, sulla durata della felicità e persino sull'esistenza del vero amore, la rottura si è rivelata un trauma pubblico e una manna per i tabloid» scrive il giornalista, che ricorda come Totti e il suo matrimonio abbiano unito un'intera città, forse tutto il Paese, sotto un unico cielo. «Più gli estranei deridevano il suo accento romano, la grammatica abbreviata in dialetto e il vocabolario colorito per il suo provincialismo romano, più diventava lo stemma umano della città».

Celebre (anche) per i suoi libri di barzellette, Francesco Totti aveva fatto dei suoi difetti una forza, diventando simpatico anche a chi il dialetto romanesco non lo capiva.

Ora che la sua favola bella è finita, da «personificazione della fedeltà romana» qual era, anche la sua immagine ne esce offuscata e poco importa di chi sia stata la colpa. Oggi persino i suoi gol sono solo un ricordo lontano.


Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Novembre 2022, 19:53
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