Marco Marfella (IlMenestrelloh): «Niente canzoni su Instagram? La SIAE dovrebbe proteggere gli artisti, invece li danneggia»

Il creator napoletano: "Si rischia una migrazione di massa su TikTok. Il mancato accordo fa male a tutti, non solo a noi creator"

Marco Marfella (IlMenestrelloh): «Niente canzoni su Instagram? La SIAE dovrebbe proteggere gli artisti, invece li danneggia»

di Domenico Zurlo

La recente querelle tra Meta e la SIAE sta letteralmente mandando nel panico i creatori di contenuti italiani, soprattutto chi da anni aveva puntato su Instagram per diffondere video e reel, in barba alla concorrenza di TikTok. Con una library musicale improvvisamente decapitata di migliaia di brani, per i creator oltre al danno è arrivata la beffa: poche canzoni tra cui scegliere, ma anche contenuti già pubblicati a cui viene rimossa la traccia audio.

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Marco Marfella (IlMenestrelloh): «La SIAE danneggia tutti»

Tra I creator italiani già più disperati per la situazione c’è Marco Marfella, alias Il Menestrelloh: oltre 400mila follower su Instagram, 64mila su Twitter, una carriera partita dai social e che lo ha portato negli ultimi anni a collaborazioni importanti, come quella con X Factor. Il suo punto forte, i video parodia: in passato sul Gf Vip, più di recente su Mare Fuori, e in generale tanti contenuti in cui scherza e ironizza su notizie di attualità e gossip.

L’ultimo progetto di Marco riguarda proprio il nodo della musica su Instagram: una canzone, scritta a quattro mani con un altro creator, Lorenzo Baglioni, che sulle note di YMCA scimmiotta i problemi di Zuckerberg con la Siae. «Per fortuna con la mia voce ho usato l’autotune, dato che sono stonato - scherza Marco - ma volevamo sensibilizzare su questo tema che è un dramma per tutti noi creator. Ed esiste solo in Italia, dato che in 150 Paesi Meta ha accordi, e questo problema è nato soltanto da noi: tra l’altro a mio avviso questa decisione della SIAE, che dovrebbe proteggere e tutelare gli artisti, in realtà li danneggia perché toglie agli artisti stessi uno strumento fondamentale per far diventare virali le loro canzoni».

Non sono solo i creator dunque ad essere colpiti, ma anche i cantanti: «Pensate a quante volte una canzone diventa virale grazie a Instagram, perché diventa trend un certo tipo di video con quella canzone come sottofondo. Ora non potrà più succedere, se non si trova un accordo». E come detto prima, la questione investe anche vecchi contenuti ora diventati muti: «Io faccio spesso dei reel parlati, mettendoci magari un brano come sottofondo. Ebbene, Meta non riesce a distinguere la canzone dalla mia voce, ma considera l’intero audio come una traccia unica: da un giorno all’altro mi sono ritrovato ad avere un sacco di reel in cui ci sono io che parlo ma in realtà non c’è audio, praticamente muovo le labbra ma non si sente niente», ride amaramente.

La querelle rischia di far male un po’ a tutti: agli influenze, ai cantanti, come detto, ma soprattutto a Instagram, che potrebbe vedere una migrazione di massa verso TikTok, social su cui il problema non si pone perché già in possesso di accordi con la Siae. «Io il mio profilo TikTok l’ho sviluppato soltanto d poco, ho appena 10mila followers, ma crescere non è semplice perché l’algoritmo è molto diverso.

In più se si replicano gli stessi contenuti di Instagram, TikTok ti penalizza. Per adesso sto girando diversi video ma non li pubblico, perché aspetto che la situazione si sblocchi: e non è detto che succeda, perché da quello che ho letto le posizioni di Meta e Siae sono parecchio lontane». Nell'attesa che Meta e SIAE facciano pace, per Marco poi c'è un problema annoso: la spunta blu di Instagram, attesa da tempo e mai arrivata. «Ormai per me è un tormentone: non ci spero nemmeno più».


Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Marzo 2023, 19:59
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