Il dolore è stato tanto (“Io ho continuato a piangere senza che lui mi vedesse, per come era sofferente. Il dolore di chi ami vorresti caricartelo sulle spalle e portarglielo via”) e sa anche che Gigi lascerà il campo giocato, e non sarà un momento facile: “Lo ero all’inizio ma Gigi non ha mai ansia, è un normalizzatore.
E poi è preparato: da tanto immagina quel momento. Mi dice: “Pensa quante cose devo ancora scoprire nella vita”. Sa benissimo che nulla gli darà più quell’adrenalina che gli ha regalato il suo mestiere: i calciatori del suo livello sono come toreri nell’arena, quando entrano in campo la gente ti rovescia addosso un mix di tripudio d’ amore e critica. C’è però tutta un’altra vita di cui ha molta fame. Ma so che per lui gli obiettivi sono fondamentali.
Se oggi non gliene restassero, penso alla Champions League, avrebbe già smesso di giocare”. Gigi infatti non è solo bello: “Incuriosisce forse perché, come per una bella donna, si pensa a bellezza e intelligenza come un binomio inconciliabile. Quindi un uomo piacente deve per forza essere leggero e meno attrezzato a livello intellettuale. Non sono d’accordo né per gli uomini né per le donne! Gigi per me è un mondo di colori e di sfumature meravigliose”.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Febbraio 2018, 16:14
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