Gianni Morandi: «Ho ospitato un'ucraina in casa, ma piangeva sempre: ora è tornata lì sotto le bombe»

Il cantante: «Io sto dalla parte dei più deboli»

Gianni Morandi: «Ho ospitato un'ucraina in casa, ma piangeva sempre: ora è tornata lì sotto le bombe»

Il cuore grande di Gianni Morandi. Se all'inizio della guerra in Ucraina era sceso in piazza con la chitarra per chiedere la pace, adesso ha deciso di fare di più per la popolazione e di ospitare una donna scappata dal conflitto.

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Gianni Morandi ospita in casa una profuga ucraina

«Ho ospitato per circa quindici giorni una signora ucraina di 69 anni, non riuscivamo a comunicare molto bene con lei perché parlava solo ucraino o russo» ha raccontato il cantante questa mattina durante il programma di Giletti su Rtl. «Si chiudeva in camera e piangeva e cercava di parlare al telefono con alcuni famigliari che erano là» ha detto Gianni Morandi, che ha aperto le porte della sua villa nelle campagne bolognesi, insieme al suo cuore.

La convivenza non è stata facile, non solo per le difficoltà linguistiche, ma anche per il perenne stato di preoccupazione della donna nei confronti dei propri familiari. «Una mattina si è svegliata e se n'è andata perché voleva tornare in Ucraina, a casa sua, nonostante le bombe. Poi ho saputo che è arrivata, ci ha ringraziato tanto. Non si può andare avanti con questa guerra, prima o poi finirà. Forse Putin non vuole far vedere di essere sconfitto? Mi sembra che si stia comportando in maniera folle».

In merito all'invio di armi all'esercito ucraino, Gianni Morandi non ha dubbi: «Io sto dalla parte dei più deboli, degli ucraini che mi sembrano e sono i più deboli.

Se hanno bisogno di aiuti da parte nostra, io sono da quella parte lì».

Gianni Morandi, il ricordo della guerra

Parlando ancora della guerra, Gianni Morandi ha ricordato gli anni dei bombardamenti in Italia: «Penso che siamo stati molto fortunati in tutti questi anni, non abbiamo mai vissuto un conflitto così, dopo il 1944 e il 25 aprile del 1945. Sì, ci sono state le Brigate rosse, gli attentati, i rapimenti, ma una guerra così non me l'aspettavo di certo, nonostante io sia nato sotto i bombardamenti. Un soldato americano – ha ricordato – portò una coperta a mia madre che stava partorendo. Per questo americano, mi chiamavo 'Little John', chissà dove è finito».

Gianni Morandi e la canzone censurata

Durante l'intervista, Gianni Morandi è anche tornato a parlare del suo grande successo 'C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones', un grande classico degli Anni 60, che negli anni della guerra in Vietnam venne censurato. «Con quella canzone offendevo un governo alleato, che erano gli Stati Uniti, che dopo la guerra sono diventati alleati dell'Italia e molte cose nostre dipendevano da loro. Fu censurata, non fu mai trasmessa alla radio. Successe che in un programma chiamato Hit Parade, dove veniva decretata la canzone più venduta, questa canzone sul Vietnam non vinse nonostante a noi risultasse essere la più venduta. Era contenuta in un vinile nel lato A e alla fine vinse 'Se perdo anche te', contenuta nel lato B». Oggi è una delle canzone più amate di quegli anni, brano simbolo della pace nel mondo.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Aprile 2022, 22:22
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