Carlo Cracco incontra la Santanché: giacca, cravatta e sneakers. Bufera e insulti social: «Che cafonata»

L'Associazione italiana Ambasciatori del Gusto, di cui Carlo Cracco è socio fondatore, ha incontrato ieri il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, e l'amministratore delegato di Enit - Agenzia nazionale del turismo, Ivana Jelinic

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di Redazione Web

«Carlo Cracco con quelle scarpe puoi solo sponsorizzare le patatine San Carlo». Questo uno dei tanti commenti al veleno che si leggono sotto il post condiviso dal ministro del TurismoDaniela Santanchè. Si tratta di uno scatto che ritrae il ministro accanto allo chef Carlo Cracco.

I due hanno avuto modo di incontrarsi per discutere di promozioni dei prodotti enogastronomici italiani. Ma gli utenti sui social non hanno potuto fare a meno di notare l'outfit «discutibile» indossato dallo chef 57enne.

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Cosa è successo

L'Associazione italiana Ambasciatori del Gusto, di cui Carlo Cracco è socio fondatore, ha incontrato ieri il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, e l'amministratore delegato di Enit - Agenzia nazionale del turismo, Ivana Jelinic. Nell'incontro si è parlato di ristorazione, gastronomia, accoglienza e ospitalità. A far parlare sul web, tuttavia, è stato l'abbigliamento scelto da Cracco che - data l'importanza dell'occasione - è stato parecchio criticato sui social.

I commenti sono stati numerosi, e nella maggior parte dei casi, velenosi: «Ma come siete vestiti?! Siete osceni. É sempre vero che i soldi non comprano l'eleganza ed il buon gusto», «ma quanto è cafone uno che mette le scarpe da ginnastica sotto all'abito elegante?», «terribili le scarpe di Cracco, ineleganza totale», si legge sotto al post.

Non solo, gli odiatori da tastiera hanno anche criticato l'abbigliamento indossato dal ministro Santanchè e non si sono risparmiati con i commenti dissacranti sul fisico facendo un vero e proprio bodyshaming: «Sembra il gatto con gli stivali», «l’età avanza cambia abbigliamento visto che si vede la pancetta». Nessuna replica da parte dei due, Carlo Cracco e Daniela Santanchè hanno preferito non dare adito alle critiche.

L'evento

Ristorazione, gastronomia, accoglienza, ospitalità: mondi differenti che insieme concorrono a rendere il Sistema Italia un patrimonio esclusivo e distintivo, ricercato e apprezzato in tutto il mondo, tra i principali motivi di viaggio nel Bel Paese. Un bene che mai come in questo momento va però salvaguardato e valorizzato. Un patrimonio comune e condiviso che necessita di una nuova e rinnovata sinergia tra tutti gli addetti ai lavori.

Con questo presupposto l'Associazione italiana Ambasciatori del Gusto ha incontrato ieri il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, e l'amministratore delegato di Enit - Agenzia nazionale del turismo, Ivana Jelinic. Condivisione strategie e proposte progettuali le parole chiave all'ordine del giorno, con l'obiettivo di realizzare progetti innovativi che rendano l'Italia il 'place to gò, in cui il comparto enogastronomico gioca un ruolo strategico.

Ma anche il tema scuola e formazione con l'intento di realizzare un percorso qualificante per gli operatori turistici in cui la ristorazione avrà un ruolo chiave. «Fare squadra mettendo a fattor comune le competenze e le conoscenze di ciascuno. Quando si parla di turismo, si parla inevitabilmente anche di ristorazione.

Con senso di responsabilità, così come già fatto con il ministero dell'Agricoltura, desideriamo metterci a disposizione delle istituzioni del turismo offrendo la nostra visione e le nostre idee per promuoverlo insieme adottando una visione sinergica, premiante e di lungo periodo», ha spiegato Alessandro Gilmozzi, presidente degli Ambasciatori del Gusto, affiancato negli incontri da Gianluca De Cristofaro, direttore generale, e Carlo Cracco, socio fondatore dell'Associazione, che ha precisato: «L'obiettivo è comune: difendere e far crescere il nostro Sistema Italia, un brand con un potenziale gigante di cui però dobbiamo essere consapevoli e in grado di dargli il giusto valore.

Per questo durante i nostri due incontri abbiamo condiviso la necessità di lavorare, tramite la comunicazione istituzionale ma anche attraverso uno strumento normativo, ad una nuova valorizzazione dell'offerta di qualità come leva strategica in grado di stimolare un circolo virtuoso in tutta la filiera. E poi i giovani: ci piacerebbe ripensare insieme ad una formazione scolastica dedicata ai futuri imprenditori del turismo in cui la ristorazione italiana possa testimoniare il proprio ruolo».

 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Marzo 2023, 19:08
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