Camihawke ospite di "Oggi è un altro giorno": «La sindrome dell'impostore e il cyberbullismo»

Camihawke ospite di "Oggi è un altro giorno": «La sindrome dell'impostore e il cyberbullismo»

di Danilo Barbagallo

 A “Oggi è un altro giorno” Camilla Boniardi, in arte Camihawke. Camihawke è un’influencer classe ’90 che vanta più di un milione e duecentomila follower su Instagram. Camilla Boniardi ha da poco pubblicato il suo romanzo di esordio, “Per tutto il resto dei miei sbagli” e in trasmissione ha parlato della “Sindrome dell’impostore” e del suo rapporto con gli hater.

 

 

Camihawke, l'infuencer ospite di "Oggi è un altro giorno"

Camilla Boniardi, in arte Camihawke in realtà, al posto della carriera social, doveva intraprendere quella di avvocato: “Ho iniziato 5 anni fa per caso - ha raccontato - Mi stavo laureando in giurisprudenza ma non mi sentivo adatta per la carriera forense e ho iniziato per gioco a postare video divertenti che hanno cominciato a girale. E’ iniziato da lì, poi è arrivata la radio e la tv.  Avevo la sensazione di non essere nel posto giusto, di aver sbagliato strada.

Ora faccio quello che amo fare e mi sento più serena, l’hanno percepito anche i miei genitori. Quando ho lasciato l’università loro mi hanno supportato tanto”.

Nel libro “Per tutto il resto dei miei sbagli” ha parlato della sindrome dell’impostore: “E’ la sensazione per cui si crede di aver avuto un successo più perché si è ingannato gli atri che per un reale merito”. C’è il dubbio interiore di aver raggirato le persone e la paura che si accorgano che tu sia un impostore. E’ da una parte un po’ spaventoso, perché devi uscire dal circolo vizioso, ma a livello lavorativo ti tiene sempre attento e con i piedi per terra”.

Nonostante il successo a Camihawke non sono mancati gli hater e il cyberbullismo: “Come tutti ho subito il cyberbullismo come tutti quelli che lavorano in rete. Da una parte bisogna avere la consapevolezza che non si piò piacere a tutti e bisogna farsene una ragione, dall’altra bisogna capire che non si deve pensare di poter esprimere il dissenso in ogni modo. A me hanno attaccato soprattutto dal punto di vista estetico, con cose molto pesanti. All’inizio mi ha fatto molto male, poi mi sono ripresa e ho fatto un video per parlare di questo argomento, di come ci si disinteressi del destinatario”.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Giugno 2021, 16:19
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