Gf Vip, Nikita: «I miei, testimoni di Geova, mi hanno cacciata di casa. Volevo suicidarmi, avevo il kit»

I problemi tra Nikita con la famiglia nascono a causa della religione e di una vita influenzata da modi di pensare diametralmente opposto

Gf Vip, Nikita: «I miei, testimoni di Geova, mi hanno cacciata di casa. Volevo suicidarmi, avevo il kit»

di Ida Di Grazia

Dopo qualche puntata di distanza è arrivato il momento per Alfonso Signorini di affrontare con Nikita una delle confessioni più dolorose mai ascoltate. Nella puntata di lunedì 24 ottobre, l'influencer ha raccontato la storia della sua famiglia, con i genitori testimoni di Geova, molto credenti, che non hanno accettato la sua voglia di libertà.

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Nikita e il suicidio

I problemi di Nikita hanno origine dalla religione. I genitori di Nikita sono Testimoni di Geova, credo che ha influenzato il percorso di crescita dell'influencer. «I problemi sono iniziati da subito - ha raccontato in puntata Nikita -  già a sei anni sentivo che c'era qualcosa che non andata. Andavo in giro per le case a pregare la parola di Dio. Non mi piaceva che veniva detto che erano la sola e unica religione e poi si parlava di umiltà. Io però non la sentivo questa umiltà ma a casa non ne potevo parlare perché sapevo che mi avrebbero fatto l’ennesimo studio biblico. Quando i bambini all'asilo festeggiavano il compleanno io dovevo stare fuori la porta. Avrei sempre voluto farlo e non ho mai potuto. I miei genitori erano molto praticanti. Non potevo stare con i compagni di classe oltre l'orario scolastico».

«Costretta a sposarmi, sono fuggita»

Per via della religione Nikita poteva frequentare solo ragazzi della sua stessa fede e per poter stare con un ragazzo, nonostante la giovane età, avrebbe dovuto sposarlo: «Io stavo insieme con un ragazzo, avevo 16 anni ma per stare con lui dovevo sposarmi.

Avevamo stabilito torta e lista invitati, quando è arrivato il momento con l'anello ho detto di no. Da lì è nata la crisi con la mia famiglia, io avevo già visto i miei fratelli farlo a 18 anni e non volevo viverle quelle stesse situazioni. Ho provato prima ad andarmene, volevo vivere da sola in silenzio per due anni e poi tornare a 18 anni a direi ai miei che volevo vivere la mia vita. La polizia mi ha portata subito a casa e da lì è stato un macello e i miei non mi volevano più mantenere pur vivendo in casa loro "ora sei grande e ti mantieni da sola"».

Nikita cacciata di casa

«A 18 anni - prosegue Nikita - ho iniziato ad andare in giro per l'Italia perchè volevo fare la modella, mia mamma mi disse che non potevo più stare in quella casa. Trovai la porta chiusa e non sapevo dove andare, ho pianto per 4 ore e poi ho guardato il cielo e ho detto "sai che c'è, sei libera!". La sensazione di non avere un mazzo di chiavi è terribile».

Il pensiero del suicidio

Il momento in cui Nikita racconta di aver penasto al suicido è davvero toccante. «A 16 anni non ce la facevo più a restare in quel contesto familiare - religioso e quindi nella mia testa continuava a esserci questa frase "non ho scelto io di essere in vita, potrò scegliere quando andarmene". Mi ero preparata tutto il kit da ingerire per andarmene, sono contenta non sia successo, ma non è stata l'unica volta in cui ci ho pensato».

 

Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Ottobre 2022, 10:34
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