Truffe in serie all'agenzia di servizi, la titolare condannata a due anni

Truffe in serie all'agenzia di servizi, la titolare condannata a due anni

di Roberta Pugliesi
Due anni e due mesi: è questa la pena inflitta dal Tribunale di Cassino a colei che si presentava come titolare di un'agenzia multiservizi che aveva sede nel centro storico (piazza Municipio) di Arpino, nei pressi del Tulliano.
Decine le persone che sono state truffate dalla donna, Giuseppina C. 50enne di Boville, tutti originari del comprensorio: Arpino, Isola Liri, Sora, Fontana Liri, Monte San Giovanni Campano, Picinisco, Broccostella, Strangolagalli, Arce e Balsorano.

La vicenda risale al 2012, subito dopo se ne occuparono i carabinieri che accertarono la grave condotta della signora. La donna nel 2014 venne rinviata a giudizio finendo sotto processo. E questo a seguito di numerose denunce presentate dalle persone che a lei si erano rivolte per sbrigare diverse pratiche, persone spesso disperate o in difficoltà, persone che di lei si fidavano al punto da affidarle i risparmi. Tra le pratiche che diceva di poter risolvere la stipula di assicurazione a veicoli, cui però non provvedeva. Un giorno accadde che un uomo venne fermato dagli agenti della polizia stradale ad un posto di blocco e multato in quanto la sua automobile era sprovvista di assicurazione. Questo episodio ebbe l'effetto di smascherare la truffa.

Ad altri la donna aveva promesso di ottenere finanziamenti o ancora risolvere situazioni debitorie. In cambio di anticipi e somme in denaro più o meno grosse.

Da un altro, che aveva debiti con Equitalia ed istituti di credito per circa 100.000 euro, riuscì a farsi dare una somma di circa 30.000 euro (soldi, tra l'altro, racimolati grazie all'aiuto degli amici) in cambio di un suo intervento risolutorio. Che non arrivò mai.
Tante le persone che si recavano nel suo ufficio in piazza Municipio credendo di riuscire a risolvere i loro problemi. In alcuni casi assicurava il proprio intervento per l'ottenimento di prestiti da banche e finanziarie in cambio di somme significative. Prestiti anche in questo caso fantasma.

C'è chi ha anticipato somme per decine di migliaia di euro per chiudere contenziosi con il fisco oppure con istituti di crediti. Soldi mai utilizzati per definire le pratiche. La sentenza emessa lunedì, condanna la 50enne (in un caso assolta) non solo ai 26 mesi, ma anche ad una multa di 1.000 euro ed al pagamento delle spese processuali. Allo stesso tempo il giudice Olga Manuel ha stabilito provvisionali a favore delle parti offese per complessive decine di migliaia di euro. Le parti civili sono state rappresentate, fra gli altri, dagli avvocati Carlo Coratti, Gian Pio Papa, Ezio Tatangelo, Antonio Viselli, Silvio Bruni.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Gennaio 2020, 15:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA