Scandalo bonus Inps, il commerciante di Paliano che restituì i soldi: «Scelta di buon senso, i politici si guardino intorno»

Scandalo bonus Inps, il commerciante di Paliano che restituì i soldi: «Scelta di buon senso, i politici si guardino intorno»
Nei giorni più bui dell’emergenza coronavirus, quando l’Italia era chiusa in casa e molti non sapevano come mettere insieme il pranzo con la cena, la sua era apparsa una storia di buon senso e di umana solidarietà. Oggi, mentre indigna lo scandalo di alcuni parlamentari e consiglieri regionali che hanno incassato il bonus riservato a persone in difficoltà, il suo gesto raccontato anche da Il Messaggero, appare eccezionale, addirittura eroico.

Lui però Antonio Pacciani, 62 anni, proprietario di una storica ferramenta al centro di Paliano che sta per festeggiare un secolo di attività, non si scompone e con una semplicità d’altri tempi all’Ansa ribadisce: «Non mi spettavano. Non è abitudine della mia famiglia prendere quello che non è nostro».

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Il commerciante di Paliano, ad aprile, si trovò sul conto il bonus di 600 euro dell’Inps. Gli stessi soldi assegnati dallo Stato a lavoratori autonomi e partite Iva colpite dalla crisi post Covid (senza limiti di reddito e fatturato) e incassati da alcuni deputati, nonostante gli oltre 12 mila euro netti al mese in busta paga. Oltre a migliaia fra consiglieri comunali, regionali e altri amministratori che li avrebbero percepiti.

Il commerciante di Paliano, però, quei soldi non li aveva richiesti. Si trattò di un disguido: «Il mio commercialista aveva fatto richiesta quasi in automatico, facendolo per tanti altri suoi clienti - racconta Pacciani all’agenzia - Con me c’è stato un malinteso e mi sono ritrovato con un solo preavviso il venerdì e i primi 600 euro sul conto lunedì mattina»

Il commerciante, però, non ci pensò due volte su cosa farne di quei soldi. Il suo pensiero corse subito a chi se la stava passando male. Un fatto automatico per chi, dietro il banco di una ferramenta, è abituato tutti i giorni a guardare negli occhi le difficoltà della vita quotidiana e i salti mortali che la gente comune deve compiere per sbarcare il lunario.

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«Al di là della legittimità della richiesta - racconta Pacciani - per me conta guardarsi intorno, vedere chi ha più bisogno specie durante un’emergenza come questa, guardare alla vita reale. Io ho la fortuna di lavorare con le persone, forse per chi fa un lavoro d’ufficio è diverso. La mia è un’impresa individuale, non ho dipendenti e il lavoro è continuato. Quei soldi non potevo tenerli. Per me è stata una scelta di buon senso».

Da qui la decisione di utilizzare i soldi del bonus per opere di bene. «Con la prima tranche - spiega - ho comprato mascherine che ho donato alla Croce rossa, alla parrocchia di Paliano e alla Protezione civile. Con il resto ho fatto un bonifico direttamente alla Protezione civile».

E cosa pensa dei politici che, diversamente da lui, hanno incassato i soldi? «Non condivido affatto quella storia - commenta - Ognuno ha la sua sensibilità, ma credo che nell’emergenza debba prevalere la coscienza».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Agosto 2020, 13:59
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