Frosinone, sospesi due infermieri no vax. Altri 22 sanitari sono stati posti in smart working

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di Vincenzo Caramadre

L’obiettivo, in piena pandemia, è tutelare la salute pubblica. Di conseguenza non può esserci nessuna tolleranza per il personale sanitario «no vax», per questo l’Asl di Frosinone ha sospeso due infermieri in servizio agli ospedali del capoluogo e Sora. 

Il provvedimento adottato dall’Asl nelle scorse ore scaturisce dal decreto legge dello scorso aprile che ha introdotto l’obbligo per tutti gli operatori sanitari di vaccinarsi ai fini di “mantenere le condizioni di sicurezza nella cura e nell’assistenza”.  Dunque la vaccinazione costituisce un requisito essenziale per l’esercizio della professione, sia essa medica, infermieristica o tecnica. 

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Su oltre 4 mila dipendenti solo 30 sono rimasti fuori dalla vaccinazione, dunque lo 0,75 percento. Una percentuale bassissima, ma sulla quale non c’è stata alcuna tolleranza da parte dell’Asl. Dei 30 sanitari no vax, però, 22 hanno esibito il certificato medico che ha attestato l’impossibilità a sottoporsi alla vaccinazione anticovid per questioni di salute e sono stati posti in smart working.

Invece i due infermieri, come detto, sono stati sospesi (senza stipendio), mentre la posizione di altri sei è al vaglio degli uffici ed entro metà settimana verranno adottati gli opportuni provvedimenti.  Va detto, tuttavia, che su 5400 infermieri iscritti all’Ordine di Frosinone (che lavorano tra il pubblico e il privato), solo due, quelli sospesi dall’Asl, appunto, hanno rifiutato di sottoporsi a vaccinazione contro il Covid. 

I due sanitari sospesi ora per tornare a lavoro dovranno vaccinarsi oppure tentare la via del ricorso al Tar o eventualmente al Giudice del lavoro. 

«Noi applichiamo la normativa come obbligo di legge e come obbligo morale per la tutela della salute pubblica, ma sospendere è una cosa che non facciamo certo a cuor leggero – dichiara il direttore generale della Asl di Frosinone, Pierpaola D’Alessandro -.

Perciò esprimo soddisfazione per la notizia che vari operatori abbiano provveduto a regolarizzare la propria posizione e auspico che tutti gli altri facciano altrettanto».

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I numeri delle vaccinazioni

Decisamente confortanti sono, invece, i dati sulla vaccinazione della popolazione in Ciociaria, dove il 78 per cento ha aderito alla campagna d’immunizzazione. Il picco più alto nella fascia d’età 70-79anni con l’87 per cento, ci sono poi gli ultra ottantenni con l’86 per cento. A seguire la fascia d’età 60-69 anni con l’84 per cento; 50-59 anni 80 per cento; 40-49 anni 77 per cento; 30-39 anni 69 per cento; 20-29 anni 71 percento; 16-19 anni 74 per cento e 12-15 anni 66 per cento. In totale rimane da vaccinare il 22 percento dei Ciociari.

«La piccola parte che rimane - è stato spiegato sempre della direttrice generale dell’Asl, D’Alessandro - è quella che soffre di più ansie, paure o è vittima di disinformazione e che ancora non ha mostrato il giusto coraggio per proteggere sé stessi e gli altri»

Ieri, infine, ci sono stati 13 nuovi positivi e nessun decesso. Questa la situazione nei Comuni: tre ad Alatri, uno ad Amaseno, Cassino, Castro dei Volsci, Ferentino, Fiuggi, Frosinone, Morolo, Paliano, Sant’Elia Fiumerapido e Vallecorsa.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Febbraio 2023, 09:56
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