Razzo cinese verso la Terra, l'astrofisico che è riuscito a fotografarlo: «Con i nostri telescopi seguiremo la caduta»

Razzo cinese verso la Terra, l'astrofisico che è riuscito a fotografarlo: «Con i nostri telescopi seguiremo la caduta»

di Maria Laura Lauretti

In tempo di pandemia ci mancava solo il razzo cinese in caduta libera sulla Terra. La Cina, che il 29 aprile scorso aveva portato in orbita il primo modulo della stazione spaziale cinese Tianhe-1 - ha ammesso che Lunga Marcia 5B', questo il nome del razzo, dopo il lancio in orbita aveva cambiato direzione e si stava dirigendo verso la Terra.

Ieri mattina abbiamo iniziato ad avere qualche informazione in più sul razzo cinese che dovrebbe cadere dal cielo tra poche ore, grazie ad uno speciale servizio di controllo' dell'Universo, guidato direttamente dalla Ciociaria, e nello specifico da Ceccano.

La prima foto del razzo in movimento è stata scattata da uno strumento di osservazione all'avanguardia, il Virtual Telescope, potente telescopio che l'astrofisico di Ceccano Gianluca Masi ha installato al centro della città fabraterna ormai 15 anni fa. In questo momento si tratta dell'unica foto del razzo catturato dall'abile intuizione dello scienziato ciociaro. La curiosa vicenda ci è stata raccontata quasi in tempo reale dall'autore dello scatto.

Dottor Masi, quando è previsto il rientro del razzo nell'atmosfera terrestre?
«Il rientro del razzo Lunga Marcia 5B', o meglio della sua parte principale è previsto all'1.13 (ora italiana) del 9 maggio 2021, ma c'è un'incertezza di, più o meno, nove ore e le complessive 18 ore risulti di questo intervallo fanno sì che in quel lasso di tempo il razzo può percorrere ancora numerose orbite intorno alla terra. Sicché non è ancora possibile stabilire il luogo esatto interessato dal rientro».

Ci può spiegare nel dettaglio cos'è questo pezzo' vagante in giro per l'Universo da una settimana?
«Questo razzo è ciò che resta del vettore che ha collocato in orbita, il pezzo principale possiamo dire, della nuova stazione spaziale cinese che verrà allestita nel corso del tempo e quindi anche con altri lanci.

Curiosamente è entrato in orbita anche il razzo, in maniera imprevista. In genere una volta terminato il lavoro di lanciare e dare la giusta spinta al carico si prevede che il razzo rientri a terra e si disintegri. Questo, invece, addirittura è entrato in orbita ma un'orbita instabile tant'è che sta decadendo per attrito con l'atmosfera che, comunque, c'è a quelle quote pur di centinaia di chilometri e lentamente come un effetto freno l'atmosfera sta abbassando l'orbita fino a che, appunto, cadrà».

Quali sono le dimensioni del razzo?
«Parliamo di un pezzo cospicuo del vettore: 20 tonnellate e la dimensione massima è di circa 30 metri, la larghezza di circa 5 metri, ecco perché c'è una certa attenzione verso questo evento».

C'è un'ipotesi che si possa formulare sulla localizzazione del punto di arrivo?
«Considerando che la superficie della Terra è per lo più ricoperta da oceani è probabile che alla fine il tutto avvenga al di sopra dell'acqua».

Cosa è successo, quindi, nel corso delle sue osservazioni?
«La mattina del 6 maggio scorso, poco prima del sorgere del sole, tramite uno dei telescopi robotici del Progetto Virtual Telescope installati a Ceccano, sono riuscito ad ottenere la prima immagine telescopica, appunto, di questa componente del razzo».

Ha capito di avere per le mani una foto che avrebbe fatto il giro del mondo?
«L'immagine ha avuto immediatamente una grande diffusione anche perché riprendere un satellite così rapido in cielo è veramente complesso».

Il successo è merito del bravo scienziato appassionato anche di fotografia o degli strumenti utilizzati?
«I telescopi utilizzati dal Virtual Telescope che si trovano a Ceccano sono tra i pochi al mondo in grado di catturare immagini di questo genere».

Con il suo Virtual Telescope continuerà a tenere d'occhio il razzo. Sarà possibile seguire l'osservazione in diretta?
«Certamente, con il Virtual Telescope è possibile. Abbiamo già annunciato la diretta di uno dei passaggi del relitto spaziale a partire dalle 4.20 dell'8 maggio».
 


Ultimo aggiornamento: Sabato 8 Maggio 2021, 20:50
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