Omicidio di Serena Mollicone, l'accusa deposita una lista con 92 testimoni

Omicidio di Serena Mollicone, l'accusa deposita una lista con 92 testimoni

di Vincenzo Caramadre

A vent’anni dall’omicidio di Serena Mollicone, fra poco meno di due settimane, al Tribunale di Cassino, inizierà il processo a carico dei cinque imputati: la Procura punta su 92 testimoni. In vista dell’udienza del 19 marzo prossimo è stata depositata, in queste ore, la lista dei testi con la quale il pubblico ministero Maria Beatrice Siravo intende dimostrare in aula, dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Cassino, le singole responsabilità degli imputati. Al pari, nelle prossime ore (codice alla mano, fino a una settimana prima), le difese depositeranno la loro lista testi.

Un passaggio formale ma che assumerà carattere sostanziale. La Corte, presieduta dal giudice Massimo Capurso, infatti, proprio attraverso l’esame dei testimoni, le consulenze e ogni altro elemento che entrerà nella fase dibattimentale, dovrà raggiungere il proprio libero convincimento sulle accuse che vengono mosse ai cinque indagati.

Le accuse

Con il rinvio a giudizio disposto lo scorso mese di luglio dal Gup Domenico Di Croce, come noto, sono finiti a processo Franco, Marco e Annamaria Mottola (assistiti dall’avvocato Francesco Germani, con la consulenza del criminologo Carmelo Lavorino) rispettivamente, i quali rispondono di concorso in omicidio volontario, l’ex luogotenente Vincenzo Quatrale (assistito dagli avvocati Paolo D’Arpino e Francesco Candido) il quale risponde di concorso morale in omicidio volontario e istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Il favoreggiamento nei confronti del maresciallo Franco Mottola, risponde il carabiniere Francesco Suprano (assistito dagli avvocati Emiliano Germani e Cinzia Mancini).

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Le parti civili

C’è poi la folta schiera delle parti civili: in primis lo zio di Serena Antonio Mollicone in rappresentanza di papà Guglielmo morto lo scorso anno, (assistito dall’avvocato Dario De Santis) e la sorella di Serena, Consuelo (assistita dall’avvocato Sandro Salera).

Parte civile, tramite l’avvocatura dello Stato, anche l’Arma dei Carabinieri e la famiglia Tuzi, con l’avvocato Elisa Castellucci.

 

Le riprese di "Un Giorno in Pretura"

In queste ore tutte le parti processuali sono chiamate a dare, inoltre, il consenso alle riprese della trasmissione Rai, Un Giorno in Pretura.

Sarà un processo lungo, dove potrebbero non mancare colpi di scena. Il primo, in verità, si è già consumato a dicembre scorso con il rinvio della prima udienza, calendarizzata per il 15 gennaio, a causa della mancanza di un giudice che potesse assumere la presidenza della Corte. Impasse superata con la presidenza assunta dal giudice Capurso, il quale ha rinviato il pensionamento.

Per il resto la Procura ritiene che l’omicidio della studentessa 18enne di Arce si sia consumato il primo giugno 2001 all’interno in un alloggio della stazione dei carabinieri di Arce (diretta nel 2001 dal maresciallo Franco Mottola), dove Serena avrebbe avuto un scontro con Marco Mottola, e poi sarebbe stata spinta contro una porta. Gli accertamenti tecnici ritengono che ci sia compatibilità tra il segno di effrazione trovato sulla porta e la ferita riscontrata sull’arcata sopraccigliare sinistra. La difesa dalla famiglia Mottola, al contrario, ritiene la totale estraneità all’omicidio dei tre imputati.


Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Marzo 2021, 08:54
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