Bomba d'acqua, chiesto stato di calamità. Il titolare dell'autosalone sommerso: «Tutto in pochi minuti»

Danni anche nel territorio di Colfelice, mercoledì un incontro con i vertici di Prefettura, Provincia, Regione, Consorzio Valle del Liri, Autorità di bacino e Anas

Bomba d'acqua, chiesto stato di calamità. Il titolare dell'autosalone sommerso: «Tutto in pochi minuti»

di Stefano De Angelis

L'acqua non c'è più, si è ritirata, in qualche modo è defluita. Sono rimasti i segni del fango e, soprattutto, la scia di danni. Appariva così, ieri mattina, il piazzale dell'autosalone Terenzio, ad Arce, dopo la bomba d'acqua che l'altro ieri ha pesantemente colpito la cittadina della media Valle del Liri e la vicina Colfelice. Un'enorme quantità di pioggia venuta giù nel giro di circa un'ora e mezzo che ha causato anche frane e allagamenti di case e cantine.

LA BOMBA D'ACQUA

Mancava una manciata di minuti alle 18 quando si è scatenato il maltempo: prima la grandine, poi il nubifragio. Acqua e melma, con terra e detriti scivolati dalla collina, hanno inondato la concessionaria situata sulla Casilina. Si è formato un lago: decine di vetture galleggiavano, altre andavano a fondo. Tutt'intorno una sorta di ruscelli, con l'arteria divenuta un fiume e i campi andati in sofferenza. «Un disastro - racconta Terenzio -. A quanto pare l'onda è arrivata dalla zona dietro l'autosalone: in una quindicina di minuti ha ricoperto l'ampio spiazzo, raggiungendo i due metri di altezza. Lì fuori, in esposizione, c'erano una settantina di macchine: quasi tutte sono state sommerse. È rimasto danneggiato anche il piano terra, dove c'erano altre vetture. Si è salvato soltanto il livello rialzato della struttura, ma il bilancio è pesante».

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Poi Terenzio prosegue: «L'altro ieri ho chiuso alle 19.30. Quando sono andato via era tutto normale: pioveva già da un pezzo, ma nulla lasciava presagire quello che poi è accaduto. È stato un attimo: il tempo di arrivare a casa ed è subito scattato l'allarme. Alcuni residenti della zona, infatti, avevano notato il piazzale completamente allagato e le auto finire sott'acqua. A quel punto sono immediatamente tornato all'autosalone e ho vissuto un incubo: davanti a me si è presentata una scena sconvolgente, impressionante. In cinquant'anni di attività non ho mai visto una cosa simile.

Un'alluvione del genere non era mai capitata. Se in quel momento fossimo stati lì, forse avremmo potuto salvare qualche macchina. Purtroppo è andata così».

Quella di ieri non è stata soltanto la giornata della conta dei danni, al momento in corso: si è provveduto a rimuovere le vetture inabissate, che sono state portate nelle autofficine per gli interventi di sistemazione.

DANNI AD ARCE E COLFELICE

La furia dell'ondata di maltempo ha seminato devastazione anche in varie zone di Arce: una frana in località Tramonti, dove il tratto d'asfalto di una strada è stato quasi cancellato, un'altra sulla provinciale per Rocca d'Arce, una voragine nella contrada Colleolivo, un'arteria compromessa in quella della Puzzaga. «Vari fossi demaniali, inoltre, - ha spiegato il sindaco Luigi Germani - non sono riusciti a contenere l'acqua, che si è riversata all'esterno trascinando per metri alberi, rami e terriccio. Ingenti anche le ripercussioni per le colture, con vigneti e oliveti quasi distrutti». Ieri il sindaco, insieme al comandante della polizia locale, ad alcuni amministratori e al funzionario dell'ufficio tecnico, ha fatto un sopralluogo nelle aree colpite.

Per lunedì ha fissato una riunione di giunta per avanzare la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Per mercoledì, invece, ha convocato un incontro con i vertici di Prefettura, Provincia, Regione, Consorzio Valle del Liri, Autorità di bacino e Anas. Il sindaco mantiene contatti anche con un eurodeputato. Anche la vicina Colfelice è stata messa a dura prova dal nubifragio, che si è abbattuto in particolare nella contrada Taglia, nelle zone del centro storico (vie Roma e Campogrande) e sulle vie Del Soldato, delle Serre, Camponi, Selva, Campogrande, Collefosso, Mandrelle, Casilina e Villafelice.

«Strade e abitazioni sono state sommerse da fiumi di acqua e fango,  numerosi scantinati e locali a piano terra sono stati allagati» ha spiegato il sindaco Bernardo Donfrancesco. Canali e fossi laterali non hanno tenuto e per questo si sono formati torrenti, che hanno invaso alcune strade e la linea ferroviaria Roccasecca-Colfelice-Sora. «Danni ingenti sono stati causati all'edificio sede del Comune e dell'ufficio postale (che resterà chiuso sino a sabato prossimo per inagibilità dovuta alle infiltrazioni)». Ieri è stata effettuata una ricognizione per verificare le criticità e predisporre i primi interventi di ripristino della viabilità. Il Comune ha già chiesto alla Regione di dichiarare lo stato di calamità.
 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Giugno 2023, 08:29
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