Gigi Proietti, quella risata che seppellì sul nascere il progetto del teatro di Frosinone

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di Pierfederico Pernarella

La politica si prende sempre troppo sul serio e per questo spesso finisce per diventare involontariamente comica. Soprattutto quando crede alle proprie promesse. Per fortuna ci sono i comici, quelli veri, come Gigi Proietti, che la sanno sempre più lunga. Un dono che in alcuni diventa genio, con poteri profetici. Come nel caso del Nostro. L’attore romano scomparso l’altra notte, nell’ottobre del 2011, insieme alla ballerina Carla Fracci, fu l’ospite d’onore della presentazione in pompa magna del progetto del nuovo teatro di Frosinone che sarebbe dovuto sorgere, secondo i propositi dell’allora amministrazione guidata dal sindaco Michele Marini, nella zona Casaleno. Settecento posti, una cosa fantasmagorica che lasciò tutti a bocca aperta.

Ma fu proprio Gigi Proietti a mettere tutti in guardia. E lo fece, ovviamente, a modo suo, con una battuta che allora fece ridere, ma avrebbe dovuto far piangere, tanto era vera: «Stateglie dietro - ammonì in romanesco i presenti - perché la posa della prima, della seconda e della terza pietra è scontata, i problemi arrivano all’undicesima». All’undicesima posa del nuovo fantasmagorico teatro non ci si arrivò, ma se per questo nemmeno alla terza e alla seconda. La prima, in programma per il giorno della presentazione, saltò per un inghippo. 
La faccenda, poi, andò anche peggio: perché Frosinone non solo non ebbe mai un nuovo teatro, ma per quel progetto il Comune è stato costretto anche a sborsare un bel po’ di soldi negli anni a venire. Insomma una disfatta, su cui la battuta di Proietti avrebbe dovuto mettere in guardia. Una risata ci seppellirà? Sicuramente lo ha fatto con il progetto del teatro di Frosinone. E se può consolare, quell’epitaffio porta in calce la firma di un certo Mandrake. "E te pare poco,"avrebbe detto il Nostro. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Novembre 2020, 15:26
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