Frosinone, studenti ancora in sciopero: sit-in sotto la Prefettura

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Ancora una manifestazione degli studenti frusinati, scesi in piazza ieri mattina nel capoluogo, per continuare la loro protesta contro le modalità predisposte per il rientro tra i banchi delle classi superiori. Alle 10, infatti, a Piazzale Vittorio Veneto, neanche la pioggia ha fermato gli oltre 50 ragazzi che hanno partecipato al sit-in di protesta.

 

Ad aderire alla chiamata in piazza il liceo classico “Norberto Turriziani”, l’istituto “Fratelli Maccari” ed il liceo scientifico e linguistico di Ceccano. La contestazione di ieri chiude una settimana di scioperi studenteschi. Lunedì, fanno sapere gli studenti, rientreranno a scuola per provare le nuove modalità e per documentare le eventuali criticità riscontrate. Giovedì prossimo, invece, incontro tra la Rete degli Studenti Medi ed il Prefetto di Frosinone.


La giornata

Il tema della protesta era sempre lo stesso: “sì al rientro ma con condizioni diverse”. Come appare chiaro anche durante la manifestazione di ieri. I ragazzi erano distanziati e disposti in semicerchio nell'ampio Piazzale Vittorio Veneto, mentre i rappresentanti d’istituto hanno spiegato le loro ragioni al megafono.


ll primo a parlare è stato Giacomo Felici, rappresentante del “Maccari” e referente territoriale della Rete degli Studenti Medi: «Chiediamo di modificare il sistema dei trasporti per cercare uno spazio condiviso, in cui decidere quanti autobus e quali corse aumentare, permettendo a tutti gli studenti di poter passare un anno sereno. È una prerogativa per cui siamo in piazza e per cui in questa settimana abbiamo scioperato. Vogliamo rivedere lo scaglionamento, perché dobbiamo portare avanti un modello di scuola inclusivo».


l megafono è poi passato a Tommaso Terrinoni, rappresentante del “Turriziani”: «Parliamo dei nostri problemi da più di una settimana, ma non siamo ascoltati in nessun modo. Abbiamo provato con lettere e richieste di ogni tipo, ma non c’è stata nessuna risposta dalle istituzioni. Contrastiamo la modalità del doppio turno scolastico e vogliamo nuove soluzioni. Come, ad esempio, quella di far entrare il biennio e triennio in due settimane diverse. Chiediamo anche di fortificare le linee, intervenendo sulle singole tratte che necessitano di un intervento immediato».

 

Nella discussione è intervenuto l’altro rappresentante del “Turriziani”, Alessandro Ottaviani: «Le condizioni per il ritorno sono state prese a tavolino, senza coinvolgere chi vive la scuola tutti i giorni. Cerchiamo da quasi un mese di avere un confronto con il Prefetto, inviando email senza alcun riscontro. La manifestazione di oggi è anche per avere un appuntamento con le istituzioni per esprimere le nostre problematiche. Da lunedì proveremo ad entrare a scuola, documentando i disagi nei pullman e al di fuori degli istituti. Cerchiamo di esser ascoltati perché abbiamo anche proposte e soluzioni».


Damiano Egidi, rappresentante del liceo di Ceccano, ha affermato: «Sono 5 giorni che manifestiamo, vogliamo essere inclusi nei processi decisionali. Non vogliamo la didattica a distanza, ma un rientro in sicurezza. Speriamo di poter avere incontri con le istituzioni per cercare di rimediare a decisioni che non hanno visto partecipi gli studenti».


L’incontro in Prefettura

Dopo il dibattito, un gruppo di studenti, tramite le Forze dell’Ordine, senza avere un incontro stabilito, ha provato inutilmente ad esser ricevuto in Prefettura. La Rete degli Studenti Medi frusinate, invece, ha annunciato per giovedì prossimo, una riunione con il Prefetto: «La nostra richiesta principale è di cambiare il sistema degli scaglionamenti – hanno commentato- inadeguato e problematico per i pendolari. Chiederemo di abbassare la percentuale di studenti in presenza al 25%, adeguandola, di settimana in settimana, ai contagi. È necessaria una modifica degli orari ed un massiccio aumento dei trasporti».

Matteo Ferazzoli


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