Il palazzo di Banca d'Italia nuova sede del Comune di Frosinone, in settimana la firma per l'acquisizione

Il palazzo di Banca d'Italia nuova sede del Comune di Frosinone, in settimana la firma per l'acquisizione

di Gianpaolo Russo
Giorni decisivi per la nuova “casa” del comune di Frosinone. Si attende una telefonata dalla sede centrale della Banca D’Italia per programmare l’incontro tra esponenti dell’amministrazione comunale e funzionari dell’istituto bancario.

Già in settimana potrebbe esserci l’attesa firma e il passaggio formale dalla banca centrale all’ente di piazza VI Dicembre con la firma del contratto e l’avvio dei lavori. I lavori che inizieranno nel mese di ottobre dureranno circa tre mesi e riguarderanno dapprima lo smantellamento delle strutture a protezione degli ex sportelli bancari, quindi il rifacimento dei cornicioni esterni alla facciata nonché una tinteggiatura completa delle stanze. Intanto il comune entrerà in possesso della parte dell’ex caveau dove verrà trasferito l’archivio della segreteria generale. Poi dal canto suo l’amministrazione dovrà eseguire il rifacimento degli impianti tecnologici all’interno dell’edificio.

Grazie a questa “operazione” il centro storico di Frosinone sarà quasi completamente cablato. Saranno infatti eseguiti degli scavi lungo corso Della Repubblica per portare la fibra ottica e una connessione informatica dei dati tra diverse componenti: da piazza VI Dicembre la fibra ottica unirà in un unico percorso informatico l’Accademia delle Belle Arti, l’ascensore inclinato, la futura sede istituzionale del comune e lo storico palazzo della Banca d’Italia in via Del Plebiscito. Un prolungamento della linea dovrebbe poi interessare anche la biblioteca comunale.

In questo storico palazzo che costerà 1,5 milioni al comune sotto forma di pagamento dilazionato in affitto da scalare in 10 rate (solo al saldo dell’ultima rata la proprietà dell’edificio passerà nelle mani del comune), verranno trasferiti gli attuali uffici ubicati nell’angusta sede di viale Mazzini del sindaco, della segreteria, del Ced, dell’ufficio gabinetto e della direzione generale.

Inoltre ci sarà anche l’archivio, una pinacoteca e successivamente sarà allestita anche la sede del nuovo Consiglio comunale e della sala giunta. Un obiettivo condiviso da quasi l’intero consiglio comunale (se si eccettua il no di un paio di consiglieri di sinistra) inseguito da anni per riabilitare uno storico edificio in disuso e incentivare il ripopolamento del centro storico. Difficile, al momento capire i tempi. E’ probabile che occorrerà attendere l’inizio del 2021.

Una sede prestigiosa per rimettere al centro un ruolo istituzionale del Capoluogo che si propone di far convergere su di sé anche gli interessi dei centri limitrofi. Il progetto del grande capoluogo che venerdì il presidente uscente di Unindustria Giovanni Turriziani ha ricordato come uno dei suoi progetti da rilanciare e che ieri il vice segretario nazionale del Psi, Vincenzo Iacovissi ha ribadito: «Il progetto del Grande capoluogo – dichiara l’esponente socialista - dovrà restare nel dibattito pubblico perché è una necessità primaria per il rilancio del nostro territorio. Negli ultimi mesi il tema è tornato di attualità anche in relazione alla scelta di Ferrovie dello Stato di consentire oggi la fermata dell’Alta velocità e nel prossimo domani la realizzazione di una stazione Tav tra Ferentino e Supino. La creazione di un’area vasta di 150 mila abitanti, nella quale mettere insieme alcuni servizi e ridurre i costi avrebbe ha il pregio di aumentare anche il peso politico di questa porzione di territorio sui tavoli istituzionali che contano. Tutto senza intaccare le specificità comunali».
Ultimo aggiornamento: Domenica 27 Settembre 2020, 15:21
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