Autorizzazioni ambientali al palo, la Regione Lazio in soccorso della Provincia di Frosinone per tre impianti

Autorizzazioni ambientali al palo, la Regione Lazio in soccorso della Provincia di Frosinone

di Pierfederico Pernarella
Regione Lazio in soccorso della Provincia di Frosinone per superare l’impasse nel rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali (AIA) del depuratore Cosilam, della cartiera Reno de Medici e della Henkel di Ferentino. Questo l’oggetto dello schema di accordo approvato nei giorni scorsi dalla giunta guidata dal presidente Nicola Zingaretti. L’intesa dovrà ora essere ratificata. 

Dopo il sequestro della cartiera Reno de Medici e del depuratore di Villa Santa Lucia, tra Provincia e Regione ci fu uno scontro sulle responsabilità per il ritardo nel rilascio delle autorizzazioni ambientali, la cui assenza aveva fatto scaturire le inchieste giudiziarie. Un problema in effetti c’è. Il mancato perfezionamento della riforma delle province, si sottolinea nella documento approvato dalla giunta regionale, ha lasciato in sospeso alcune funzioni in materia ambientale delle stesse. 

«Ciò ha determinato - si legge ancora - una sofferenza in termini di risorse umane ed economiche, che si è riverberata sugli aspetti procedimentali più complessi come il rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali, delegati dalla Regione Lazio». 

Delle autorizzazioni integrate ambientali, fatte salve quelle che riguardano i rifiuti, se ne dovrebbero occupare le Province che però non hanno le risorse, umane ed economiche, per poter assolvere compiutamente e in tempi ragionevoli alle proprie competenze.

Da qui la grave impasse, tema di cui si dibatte da anni e più volte denunciato anche da Unindustria Frosinone, che sul piano autorizzativo ha condannato all’incertezza numerosi impianti della provincia. Con tutto ciò che ne consegue tra strascichi giudiziari, rischi per l’ambiente e blocco degli investimenti.

L’accordo che Regione e Provincia si apprestano a sottoscrivere riguarda tre situazioni definite particolarmente critiche: il depuratore del Cosilam, l’impianto della Reno de Medici che recapita i propri reflui nell’impianto del Cosilam e l’impianto della Henkel spa di Ferentino. 

Il problema, secondo le parti, può essere superato solo mediante una sinergia tra gli enti e andando oltre le competenze fissate dalle attuali deleghe. 

Quindi anche la responsabilità di questi procedimenti tornerebbe in capo alla Regione che, si legge nella bozza di accordo, ha «maggiori competenze tecniche, tenendo conto delle risorse umane e dei profili specialistici presenti». Una misura straordinaria, si evidenzia nel documento, dettata anche dal fatto che la definizione degli iter autorizzativi significa anche adeguare le produzioni a migliori standard ambientali
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Ottobre 2020, 12:57
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