Sonia Bruganelli, un programma con Bonolis dopo il GFVip

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Sette mesi di Grande Fratello Vip. Sono tanti anche per una tipa tosta come Sonia Bruganelli. E, infatti, oggi molla tutto e parte per una vacanza.


Pronte le valigie?
«Macché pronte, le sto facendo».


La meta?
«Non lo dico più. L’ultima volta ho detto che stavo a Dubai e ha piovuto una settimana».


C’è chi gufa?
«Si, infatti metterò le foto senza dire dove sono. C’ho messo tanti anni, ma ho imparato. Non dico nulla».


Mare o montagna?
«Uffa, mare!».


Riuscirà a stare senza Grande Fratello?
«Direi proprio di sì. Dopo tanti mesi anche un po’ di relax me lo merito. Ora posso tornare ai miei libri che ho lasciato indietro per troppi mesi».


Però porterà con sé il cellulare con la cover di Orietta Berti.
«Certo, è un regalo di Orietta e non me ne sono più separata».


Ormai è finito, si può dire: chi è stato il suo concorrente preferito?
«Antonino Spinalbese».


Perché?
«Perché è entrato come l’ex di Belen ed è riuscito a non nominarla mai e a diventare uno dei leader della casa con il suo aplomb. Io l’ho definito “uomo di altri tempi”».


Guardiamo avanti, farà la prossima edizione?
«Non dipende solo da me. Ma, comunque, mi sembra presto, dai. È come chiedere a una donna che ha appena partorito quando ne farà un altro».


Il Gf è come un parto quindi?
«Sì, un parto naturale nemmeno cesareo. È durato sette mesi. Stiamo lì».


Per questo, quindi, all’ultima puntata ha indossato la stola, stile Ferragni, con scritto “Pensati libera”?
«Sì (ride, ndr). Era una battuta. Siamo finalmente liberi. Io l’ho vissuto ogni giorno, ho preso sul serio quello che stavo facendo e non ero lì solo per scaldare la poltrona da opinionista».


Si spieghi meglio.
«Io i concorrenti li ho seguiti, li ho visti, ho cercato di capire le dinamiche, mi sono resa conto dei loro esaurimenti. A volte, magari, non dici delle cose perché hai visto la settimana e sai che potrebbero ferirli. Altre volte, invece, affondi i colpi per spronarli. Per questo dico che è stato molto faticoso».


Un’edizione complessa, non senza problemi: dalle accuse di bullismo all’intervento di Pier Silvio Berlusconi.
«Il Gf Vip è un gioco. Vince uno soltanto. E tutti fanno il possibile per mettersi in evidenza, per entrare nel cuore del pubblico. E ovviamente lo fanno a danno degli altri. Se uno è fragile viene subito attaccato. Come nel caso di Marco Bellavia, in molti lo hanno puntato e infatti è stato fatto fuori».


Oddio, così sembra Squid game.
«Ma no! Quelli muoiono. Al Gf Vip al massimo si esce dalla casa. Però sì, emotivamente e psicologicamente vince il più forte di tutti. Il programma è cambiato in questi anni, è lo specchio dei tempi, è ovvio che i toni si alzino».


Ma non crede che si sia superato il limite?
«Marco Mengoni canta “Quando a volte la vita esagera”. È così, la vita esagera, le persone esagerano. Così come è accaduto ai concorrenti che dopo cinque mesi hanno alzato il tiro. Grazie ai social sono diventati dei divi. Ma ci dimentichiamo, a volte, che non hanno un copione, non sono attori. Quindi possono sbagliare, deluderci. Non è un film di Muccino».


Si è pentita di qualcosa che ha detto in trasmissione?
«Assolutamente no. Ho detto sempre la mia, senza nascondermi. E nessuno deve offendersi, perché in quei momenti io ho parlato a dei concorrenti non a delle persone. Con Giaele De Donà e Micol Incorvaia, ad esempio, sono stata poco dolce. Così come ho detto a Edoardo Tavassi che è stato un manipolatore ma ce l’avevo con il giocatore e non con la persona. È normale che loro attuino delle strategie per vincere. Come è normale che io sia libera di dire quello che penso perché sono pagata per farlo».


Però, così, non si è persa un po’ di leggerezza?
«Al pubblico non mi sembra interessi la leggerezza. I momenti divertenti ci sono stati ma nessuno ne ha parlato come invece fanno, soprattutto sui social, dei momenti difficili e dolorosi. Forse è un modo, inconscio, per lenire i propri».


Infatti tutti parlano male del Gf Vip ma poi gli ascolti volano.
«Perché c’è poca autostima in giro e fa molto più figo dire di vedere Porta a porta se presumi che tu valga quanto la tipologia del programma che vedi. La gente dice di vedere il programma che crede lo faccia sembrare più intelligente e colto... perché esserlo a prescindere è molto più faticoso».


A Giulia Salemi ha regalato il vestito. Ma altre volte l’ha punzecchiata dicendo che voleva farle le scarpe.
«Le scarpe? Magari si prendesse un po’ delle mie: sto facendo le valige e non so più dove metterle (ride, ndr). Comunque, no. All’inizio ho voluto sottolineare i ruoli perché volevo che lei capisse che io avevo un carattere, e come io la rispettavo nel suo ruolo volevo che lei rispettasse me. Lei è sveglia e lo ha capito subito. Non ho nessuna invidia verso le ragazze più giovani e in gamba come la Salemi».


Su Twitter il mese scorso ha scritto: «Oggi ho spiegato a mia figlia che dichiarare il proprio amore non è un segnale di debolezza ma è un modo di mostrare la propria sicurezza interiore. Se mia madre invece non mi avesse insegnato a vivere con una corazza, forse sarebbe stato tutto più facile». Quanto pesa questa corazza e cosa sarebbe stato più semplice?
«Io ringrazio mia madre perché quella corazza mi ha consentito di superare i dolori quando sono arrivati. Io avevo bisogno di essere fortificata. A mia figlia, invece, sto cercando di far capire che ammettere di avere sentimenti non è un segnale di debolezza ma di forza. Credo che molte cose bisognerebbe impararle quando si è piccoli. Come l’amore. Bisogna insegnare ai propri figli a essere felici».


Dopo tutta questa esposizione al Gf Vip, non ha voglia di un programma tutto suo?
«Paolo Bonolis mi ha proposto di fare una cosa con lui».


Davvero?
«Sì, ma non sarò Madre Natura nel prossimo Ciao Darwin, state tranquilli».
(hanno collaborato Ida Di Grazia e Marica Di Giovanni)


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