Matteo Berrettini, la consegna delle chiavi di Firenze (Immagini Fiorentina)

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Matteo Berrettini è fiorentino d'adozione. Il numero uno del tennis italiano, romano di nascita, ha da poco ricevuto le chiavi della città di Firenze per mano del sindaco Dario Nardella. Con una cerimonia breve nel centrocampo dell'Artemio Franchi, il tifoso viola diventa a tutti gli effetti anche fiorentino. 

 

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La consegna

 

 

 

Accompagnato dal suono delle chiarine e la maestosità del gonfalone di FirenzeMatteo Berrettini, tifoso viola da sempre grazie al nonno, è diventato fiorentino con la consegna delle chiavi della città prima dell'inizio del match tra Fiorentina e Lazio, un vero e proprio derby per il campione del tennis. «È un esempio per le prossime generazioni di tennisti» ha detto Nardella. 

 

 

La sua emozione

 

«Avere le chiavi della città di Firenze è qualcosa di pazzesco, è un'emozione grandissima essere qui, non ricordo neppure quando è stata l'ultima volta al Franchi», ha dichiarato commosso Matteo Berrettini commentando ai microfoni Sky la cerimonia che lo ha visto protagonista in mezzo al campo. «Mio padre è cresciuto con la Fiorentina nel cuore e Firenze per me è una seconda casa - ha aggiunto Berrettini applaudito dai tifosi presenti -. 

 

Lo spirito dello sport

 

«Un grande atleta che, oltre le vittorie conquistate, ha saputo da sempre incarnare al meglio lo spirito di uno sport - ha sottolineato il primo cittadino del capoluogo toscano nelle motivazioni dell'onorificenza -, che proprio a Firenze ha visto la nascita della federazione tennis e che terrà a battesimo anche la sua nuova denominazione. Grazie alle sue vittorie e al suo comportamento di grande lealtà e sportività in campo e fuori, rappresenta un modello per le nuove generazioni di giovani tennisti. Nonno Piero ha saputo trasmettere il legame e l'amore per Firenze e il suo territorio dove il tennis è molto radicato e vanta tradizioni importanti, così come la passione mai nascosta per la squadra del nostro cuore, la Fiorentina, della quale è grande tifoso».

 

 


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