Rocca di Papa, due cinghiali finiscono in un pozzo: recuperati dopo 3 ore dai pompieri

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Rocca di Papa, due cinghiali di pochi mesi sono finiti nel primo pomeriggio all'interno di un grosso pozzo in un terreno agricolo adiacente al bosco di via Valle Vergine. I lamenti provenienti dal fondo della cisterna romana che raccoglie l'acqua piovana, dopo diverse ore hanno richiamato l'attenzione dei residenti.

Sul posto i primi ad arrivare sono stati gli agenti della polizia locale con il comandante Gabriele Di Bella che ha coordinato in stretto contatto con la sindaca Veronica Cimino le operazioni di soccorso, recupero e liberazione dei due animali. Il primo cittadino di Rocca di Papa, ha subito attivato e avvisato la prefettura di Roma, e in sinergia con i vigili del fuoco di Marino, il servizio veterinario della Asl Roma 6, i guardiaparco dei Castelli Romani e la polizia di città metropolitana, sono stati attivati tutti i protocolli operativi.

Ci sono volute circa 3 ore di lavoro, per addormentare gli animali piuttosto agitati, tramite la siringa con anestetico sparata con la carabina ad aria compressa da un esperto sovrintendente della polizia di città metropolitana, in collaborazione con il veterinario della Asl che ha fornito i medicinali e seguito le operazioni sul posto.

Solo dopo che i cinghiali si sono addormentati sotto l'effetto dell'anestetico, i vigili del fuoco di Marino e del soccorso alpino fluviale si sono calati nel pozzo alto circa 3 metri per fortuna con pochissima acqua e hanno riportato in superfice i due cinghiali dopo averli imbracati. Sono stati poi affidati ai guardiaparco che li hanno liberati nei boschi del Parco Regionale dei Castelli Romani al loro risveglio liberandoli dalle gabbie. Un problema quello dei cinghiali che si riproducono a ritmo vertiginoso che i comuni dei Castelli Romani e il Parco Regionale dei Castelli Romani tengono costantemente sotto controllo visto che la zona è piena di colline, montagne, boschi, zone rurali, dove vivono a migliaia. Un problema di non facile gestione e risoluzione.

Foto Luciano Sciurba