Sanremo 2023, Elodie

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Elodie, lei ha dichiarato all’inverosimile la voglia di trasmettere sincerità e indipendenza. “Due”, cui torna all’Ariston dopo due anni, è anche questo? 

«Sì. Anche di ammettere che i primi incontri con il brano sono stati una battaglia tra amore e odio. Se da una parte avevo percepito la forza della hit, dall’altra ho avuto difficoltà nel cantarla. Un pezzo che mi ha fatto arrabbiare con me stessa, che non mi ha fatto sentire subito abbastanza».

 

E adesso? 

«Adesso, invece, come una bambina, mi dico brava. “Due” aiuta a raccontarmi e a descrivere una relazione finita male, c’è la percezione doppia di chi la vive e di chi la osserva. Ha tutti gli ingredienti di una buona performance. Non vedo l’ora anche di cantare la cover American woman con la rapper Big Mama: sarà un esempio di empowerment femminile. Non vedo l’ora, l’Ariston è un palco mi ha dato coraggio. Soprattutto l'ultimo di Andromeda. Se non avessi fatto quel Sanremo, non ci sarebbe stato tanto altro dopo. Dal Pride di Roma (è sostenitrice della comunità LGBTQ,  madrina con il suo singolo "Bagno a mezzanotte" usato come inno), alla Notte della Taranta, al film». 

 

Sanremo sarà lancio anche del suo nuovo disco, "Ok. Respira." che uscirà il 10 febbraio.

«Avrà tutte le mie anime, quelle da Amici a oggi. Di una donna che ci ha creduto, che ha fame e che prova a farcela con tutte le sue forze. Racconto il mio punto di vista, la dipendenza di rapporti interpersonali, il mio vissuto. Contiene degli inediti oltre a “Purple in the sky", "Tribale", "Bagno a mezzanotte", "Vertigine" e "Proiettili" con Joan Thiele che mi ha accompagnato nell'avventura del film "Ti mangio il cuore" di Pippo Mezzapesa. E’ il mio disco più a fuoco. Oltre a Federica Abbate (che firma anche il brano in gara, ndr), ci sono  Davide Petrella e Dardust, i consigli di Elisa e Mahmood». 

 

Tornerà come attrice al cinema o in tv? 

«Mi piacerebbe. Ho avuto delle proposte, anche per una serie tv il cui personaggio mi incuriosisce. Ma per adesso ho messo in standby la decisione. Ci penserò dopo che chiudo questo periodo di impegni. Dopo Sanremo, ho anche la preparazione del mio primo Forum (Assago, 12 maggio, ndr)». 

 

“Sento ancora la vertigine”: nella docu-serie in uscita il 20 febbraio su Prime Video, che tipo di donna è Elodie? 

«Una donna fragile ma fiera di esserlo, una donna che racconta le sue paure con onestà e fermezza. Attraverso la musica posso parlare per me e per chi la vede come me. Sono orgogliosa di essere donna. E’ questa la mia forza». 

 

E’ difficile esserlo? 

«Nasco come donna spacciata, in quartiere periferico di Roma che non mi fa partire con grandi possibilità. Il canto era una liberazione. Il mio momento di svolta è stato Sanremo, dove ho preso coraggio». 

 

Che pensa della polemica Zelensky a Sanremo?

«Penso che il festival è storicamente un contenitore politico. Credo sia giusto che si parli anche di questo». 

 

Le foto di copertina della serie e del disco sono il ritratto di una donna che non ha paura della bellezza. Cosa è per lei la bellezza?

«La bellezza è come ti esprimi. A volte ci si trova in situazioni difficili, e spesso ho reagito ridendo perché non sapevo affrontarle. Ma si cresce. Oggi non permetto a nessuno di attraversare quella linea di confine invalicabile che si chiama rispetto. La mia bellezza mi ha resa libera anche di accettare il disagio».

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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