Un mese di guerra in Ucraina in dieci foto simbolo

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Nella notte del 24 febbraio 2022 i carri armati russi superano il confine con l'Ucraina e inizia un attacco su larga scala alle principali città del paese. È iniziata l'invasione. Gli occhi del mondo sono puntati sull'Ucraina, teatro di una guerra tra Russia e occidente nel cuore dell'Europa, la prima dopo il crollo del muro di Berlino.

Da subito le immagini dei mezzi militari che avanzano diventano virali sui social, rimbalzano sui canali telegram, riempiono i telegiornali e le pagine dei quotidiani. Centinaia di foto e video arrivano ogni giorno dall'Ucraina e ci mostrano l'orrore del conflitto: città bombardate, vittime civili e storie di persone che lottano per sopravvivere. Abbiamo scelto 10 scatti simbolo che riscostruiscono i momenti fondamentali della guerra. 

La guerra in 10 foto

Dal primo giorno dell'invasione i carri armati russi con la "z" sono i protagonisti della scena. La "z" simbolo dell'esercito russo sta per "za pobedu", "per la vittoria". Le immagini delle prime settimane raccontano lo shock dell'invasione e l'organizzazione della resistenza: la code di auto dei civili per fuggire da Kiev, mentre chi non può scappare si rifugia sottoterra, nelle stazioni della metropolitana.

Pochi giorni dopo l'incendio alla centrale nucleare Zaporizhzhya, le più grande d'Europa, provocato da un attacco russo risveglia l'incubo di un disastro nucleare simile a Chernobyl poi smentito dalle evidenze scientifiche.

Mentre le sirene dei bombardamenti continuano a suonare nelle principali città dell'Ucraina, le immagini dei civili che si arruolano nella resistenza del popolo ucraino fanno il giro del mondo: tra queste,quella di due giovani in divisa che si sposano nei pressi di un checkpoint militare.

A una settimana dall'inizio del conflitto si apre il primo tavolo di negoziazione in Bielorussia, che si rivela inconcludente. Ne seguiranno altri tre, ma la pace è ancora lontana. Lo stesso giorno, all'ospedale di Rho, in Lombardia nasce Nikole: è la prima bimba Ucraina nata in Italia. Al 23 marzo secondo l'UNHCR circa 3,4 milioni di ucraini sono fuggiti. 

Dopo il bombardamento dell'ospedale di Mariupol la foto di una donna incinta gravemente ferita trasportata in barella diventa il simbolo dell'orrore della guerra. Il giorno dopo arriva la notizia che la donna è morta insieme alla bambina che portava in grembo.

Intanto il presidente ucraino Zelensky si collega in videoconferenza con diversi parlamenti del mondo: dopo Brusselles, Ottawa e Londra, il 16 marzo ha parlato davanti ai rappresentanti del congresso statunitense e il 22 marzo al parlamento italiano. I discorsi appassionati di Zelensky, che usa spesso paragoni shock tra la storia dei paesi ospitanti e la resistenza del suo popolo, giocano un ruolo chiave negli sforzi diplomatici ucraini.

Attualmente però la guerra continua. L'ultima foto simbolo del conflitto è quella del centro commerciale a Kiev bombardato lunedì 21 marzo, in cui sono morte 6 persone. Le foto del prima e del dopo della struttura, usata come rifugio da molti civili, mostrano la violenza dell'attacco russo.