La Spagna contro il turismo di massa, arrivano limitazioni e siti a pagamento. «Questa non è più casa nostra», residenti sul piede di guerra

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In Spagna crescono i movimenti contro il turismo insostenibile come "Canarias se agota", collettivo delle Canarie, i cui membri hanno iniziato uno sciopero della fame la scorsa settimana per fare pressione sulle autorità. Anche queste ultime stanno prendendo alcune iniziative per evitare il sovraffollamento. San Sebastian, nei Paesi Baschi, a fine marzo ha deciso di limitare i gruppi di turisti nel suo iper-centro a 25 persone dopo aver vietato l'uso di altoparlanti durante le visite guidate. Alla fine di marzo, invece, Siviglia ha annunciato che potrebbe far pagare ai non residenti il biglietto per Plaza de Espana. Barcellona, invece, ha deciso di rimuovere da Google Maps un percorso di autobus molto frequentato dai turisti per restituirlo ai residenti. Il turismo che invade spiagge e centri storici, sporca le città e fa baccano Il turismo in Spagna rappresenta, però, il 12,8% del Pil e il 12,6% dei posti di lavoro: occorre regolamentarlo con la consapevolezza che si tratta di un settore economico fondamentale del Paese.