Australia, 9 milioni di pesci morti nel fiume Darling. «Catastrofe ambientale»

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«Catastrofe ambientale» nel fiume Darling del Nuovo Galles del Sud, nel profondo entroterra a ovest di Sydney, parte del maggior sistema fluviale dell'Australia, dove milioni di pesci morti hanno intasato le vie d'acqua presso la cittadina di Menindee. «Una pericolosa tragedia che comprometterà sempre più la qualità dell'acqua», ha avvertito la portavoce dei Verdi per l'acqua Cate Faehrmann, aggiungendo che i pesci debbono essere rimossi al più presto possibile, prima di aggravare ancora il disastro ecologico. Il Department of Planning and Envirnoment del New South Wales assicura che continua a monitorare la situazione e a mantenere informata la comunità. Un portavoce ha confermato che la moria di pesci, principalmente aringhe, è stata causata da mesi di alluvioni e da temperature inconsuetamente alte, che hanno causato nel fiume livelli estremamente bassi di ossigeno disciolto. Le temperature estreme dello scorso weekend hanno aggravato il problema e minacciano di portare ad altra mortalità nei prossimi giorni. Gli abitanti locali lamentano un fetore terribile, con video su social media che mostrano uno spesso strato di pesci che galleggiano su un'acqua che in alcuni luoghi ha assunto un colore verde acceso.

 

 

«Questa categoricamente è una catastrofe. Che sia una conseguenza delle alluvioni che recedono o di cattiva gestione delle acque, i governi federale e statale devono agire subito per ripulirla da milioni di pesci in putrefazione che coprono chilometri di fiume, e per prevenire che la qualità dell'acqua si degradi ulteriormente», ha detto la portavoce dei Verdi. Quattro anni fa una proliferazione di alghe di 40 km lungo la stessa parte del fiume Darling causò la moria di un milione di pesci, in coincidenza con un periodo di alte temperature e di siccità. Si prevede che la moria di questi giorni superi quella dell'evento del 2019.