Duran Duran agli Uffizi, maratona d'arte di 4 ore per John Taylor e Nick Rhodes

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Servizio di Laura Larcan

I Wild Boys agli Uffizi. Sembrava di udire in sottofondo "Save e prayer" alternata a "The Reflex" nelle gallerie fiorentine. Quasi una colonna sonora ideale per la visita-maratona (come l'hanno definita dal museo) per i Duran Duran. Già perché John Taylor e Nick Rhodes sono rimasti la bellezza di quattro ore nel museo per godersi con molta calma il viaggio tra i capolavori. Prime star a farlo. Simon Le Bon, assente, rimasto in albergo. La storica (e mitica) band è a Firenze, soggiorno d'arte prima del concertone in Versilia, bontà loro.  Ad accogliere in museo il bassista e il tastierista della mitica band, il vulcanico direttore Eike Schmidt che in questi giorni di "Firenze in Rock" sta collezionando fior di rock star in visita che manco Woodstock. E i Duran Duran si sono goduti un tuffo nel Rinascimento. I padrini del synth pop anni 80, in questi giorni in Toscana per una data della loro turnè internazionale (domani sera saranno headliner al festival La prima estate di Lido di Camaiore) hanno voluto concedersi una vera e propria full immersion tra i capolavori del celebre museo fiorentino: protagonisti del maxitour, durato circa quattro ore: non a caso John Taylor e Nick Rhodes sono grandi appassionati d'arte. Schmidt ha illustrato approfonditamente ai musicisti inglesi la pittura del Cinquecento italiano attraverso capolavori quali l'Angelo musicante e il San Giovannino di Rosso Fiorentino, la Madonna dal collo lungo di Parmigianino, le Allegorie enigmatiche di Dosso Dossi, i ritratti dei Medici del Bronzino; Taylor e Rhodes hanno apprezzato molto anche la Medusa e il Sacrificio di Isacco di Caravaggio, prima di una sosta rinfrescante al bar in terrazza sulla loggia dei Lanzi. E poi via di nuovo, per oltre un'ora ancora, a riempirsi gli occhi di Rinascimento nelle sale di Giotto, Piero della Francesca, Botticelli, Leonardo e Raffaello.