La gravidanza a 18 anni e la proposta di aborto, la morte del padre quando aveva solo 11 anni, il provino che le cambiò la vita insieme alla sorella Claudia e quel nome d'arte che proprio non le è mai piaciuto. Ornella Muti, 67 anni, si racconta in una lunga intervista in cui ripercorre vita e carriera in occasione del suo ritorno a teatro con "Mia moglie Penelope", in cui impersona la donna che per 20 anni aspettò il ritorno del marito a Itaca.
L'aborto e la nascita di Naike
Quando a 18 anni rimase incinta, ha raccontato al Corriere della Sera, la decisione di portare avanti la gravidanza fu solo sua. In molti le consigliarono di abortire, e persono la stessa madre le chiese se non volesse interrompere la gravidanza. «Erano altri tempi, praticamente la preistoria rispetto a oggi. Mia madre me lo chiese: anche se in Italia l’aborto era illegale, all’estero si poteva fare tranquillamente. Persino il mio agente cinematografico di quel periodo me lo consigliò, perché dovevo girare un film. Avrei dovuto abortire per fare un film? Assolutamente no! Quindi ho deciso di portare a termine la gravidanza, altrimenti il Signore mi avrebbe detto “pussa via!”... ed è nata Naike».
Il nome d'arte
Ornella Muti, all'anagrafe Francesca Rivelli. Quel nome d'arte glielo scelse Damiano Damiani, ma a lei non è mai piaciuto. «Un connubio - racconta - che si rifà a due opere di Gabriele D’Annunzio: la Ornella della Figlia di Iorio e la Elena Muti del Piacere. Ma a me non è mai piaciuto. Oltretutto, ogni tanto su certi set qualcuno, i primi tempi, mi prendeva in giro, giocando su Muti la muta».
Il debutto al posto della sorella
Il primo provino è stato a 14 anni, tre anni dopo la morte del padre: «Avrei avuto bisogno di una figura maschile di riferimento e invece non ce l’avevo. Mi sono affacciata alla vita da “zoppa”, senza sapere chi sono gli uomini». Il film era "La moglie più bella", che racconta la vera storia di Franca Viola, la donna siciliana che per prima rifiutò il matrimonio riparatore dopo la "fuitina" nel 1965, ma lei quel ruolo non lo aveva neanche preso in considerazione: aveva fatto il provino solo per accompagnare la sorella.
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