Torino, soldati ucraini ricevono protesi bioniche

foto

Il più giovane ha 23 anni, il più anziano 40, sono tre soldati e un civile, sono tutti ucraini e in comune hanno i segni lasciati sui loro corpi dal conflitto che li ha mutilati negli arti superiori. Sottoposti lo scorso anno a interventi chirurgici che li hanno privati chi di alcune dita, chi di una mano, chi di un braccio, i quattro anno ricevuto ieri dalla Fondazione Superhumans Center in collaborazione con l'Officina Ortopedica Maria Adelaide protesi bioniche di ultima generazione, che si muovono attraverso elettrodi posti sulla pelle e captano la contrazione e muscolare, e oggi sono stati ospitati dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, a Palazzo Civico.

 

Hanno perso braccia, mani, dita. La guerra ha portato loro via un pezzo del corpo.

Roman, Mykola, Ruslan e Mykhailo sono quattro giovani ucraini, tre soldati e un civile, rimasti gravemente mutilati durante la guerra ma che ora sono dei 'superuominì. Grazie a una collaborazione fra Fondazione Superhumans Center e Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino, ai quattro ragazzi sono infatti state applicate delicate e complesse protesi bioniche, che vanno dalla ricostruzione delle dita a quella di tutti i livelli articolari (spalla, gomito, polso e dita) con controllo attraverso i muscoli pettorali e dorsali, che potranno aiutarli a ritrovare una vita normale. 

 

 

 

Insulti nella chat di classe: «Sei una cicciona». 14enne denuncia il bullo, richiamato dal questore

 

Lo Russo: «La causa ucraina non riguarda solo l'Ucraina»

«Torino - ha sottolineato Lo Russo - sostiene convintamente la causa ucraina aiutando i rifugiati che sono scappati dal conflitto e oggi anche attraverso le sue eccellenze scientifiche e tecnologiche in campo medico. La causa ucraina non riguarda solo l'Ucraina ma l'intera Europa ed è importante che tutta Europa faccia sentire concretamente il proprio sostegno per fare in modo che questa guerra di invasione non abbia la meglio e il popolo ucraino possa vivere in pace pienamente integrato nella Ue. L'Italia - ha aggiunto - deve far sentire il suo sostegno e continuare a fare ogni sforzo per perseguire un processo di pace».

 

 

«Con oggi - ha precisato Roberto Ariagno, direttore dell'Officina Ortopedica Maria Adelaide - si compie l'ultimo atto di un percorso iniziato a novembre e che ha visto lo scorso aprile inaugurare a Leopoli il primo centro protesico Superhumans. I pazienti che ieri hanno ricevuto queste protesi sono pazienti molto complessi a cui abbiamo fornito il meglio che possiamo offrire in termini di tecnologia di ultima generazione»


RIMANI CONNESSO CON LEGGO