Terremoto a Chengdu, l'incubo dei residenti intrappolati per il lockdown

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C'è il terremoto, ma uscire è vietato per il lockdown legato alla pandemia di Covid: e i residenti vanno nel panico, con scene di disperazione immortalate sui social. Ha dell'incredibile quanto sta avvenendo in Cina nella città di Chengdu, capoluogo della provincia sudoccidentale di Sichuan, colpita ieri da una scossa di terremoto di magnitudo 6.6 che ha ucciso almeno 65 persone.

Ad alcuni residenti è stato impedito di fuggire dalle loro abitazioni a causa del lockdown deciso per contenere il Covid: le autorità cinesi hanno imposto il blocco nella città fin dalla scorsa settimana in nome della politica 'Zero Covid', provvedimento che nemmeno il sisma è riuscito ad allentare, suscitando rabbia e incredulità nei cittadini. Alcuni residenti a Chengdu, che ospita 21 milioni di abitanti, affermano che ieri è stato detto loro di rimanere all'interno delle proprie abitazioni - riferisce la Bbc - e quando hanno provato a uscire hanno trovato le porte chiuse.

 

Secondo quanto previsto dalla politica 'Zero Covid', i condomini in cui almeno una persona è risultata positiva vengono designati come «aree sigillate» e ai residenti è vietato mettere piede fuori dalle proprie case, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno il virus. I video condivisi su Douyin, la piattaforma cinese TikTok, mostrano residenti in preda al panico dietro cancelli incatenati, che gridano per uscire. In uno di questi un uomo urla alle guardie di sicurezza, facendo tintinnare quelli che sembrano essere i cancelli del suo appartamento e cercando di aprirlo: «Sbrigati, apri la porta, è un terremoto!». In risposta, le guardie dicono: «È finita, il terremoto è già passato».


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