Si chiamava Marta Castano, in arte Yessenia, la donna colombiana uccisa giovedì nel quartiere Prati a Roma. Aveva 65 anni e si prostituiva per mantenere sua figlia. Nel quartiere era conosciuta e ben voluta, nonostante gli sguardi indiscreti perché «tutti sapevano come si guadagnava da vivere». È una delle tre vittime che ieri hanno aperto il caso del presunto serial killer nel quartiere di Roma nord. Le altre erano due donne cinesi tra i 40 e i 50 anni. Ma di loro nessuno è andato a chiedere conto dopo la notizia della morte.
Prostitute Roma, chi sono le vittime
A trovare Marta nello stabile di via Durazzo è stata sua sorella. È l'ultima persona che l'ha vista prima del suo omicida. L'ha trovata distesa nel letto in una pozza di sangue e ha contattato la polizia, che adesso indaga sull'accaduto scandagliando il cellulare in cerca del contatto che potrebbe ricondurre al killer.
Da capire se la sua morte sia collegata a quella delle altre due donne trovate senza vita a meno di un chilometro di distanza. Anche loro prostitute, però cinesi. Ospitavano i clienti al civico 28 di via Riboty e a differenza di Marta Castano non erano molto amate dai vicini, che si erano lamentati del gran via vai che si vedeva ogni giorno. La loro identità è ancora sconosciuta, la polizia è al lavoro per dare un nome anche a loro.
Roma, l'ombra del serial killer delle prostitute: tre massacrate a coltellate, si temono altre vittime https://t.co/GDwZ9kdTwT
— Leggo (@leggoit) November 18, 2022